Comacchio. È ufficiale: la Polizia Locale di Comacchio ha proclamato lo stato di agitazione. A comunicarlo sono le sigle sindacali Csa Ral e Cisl Funzione Pubblica, che hanno trasmesso richiesta di attivazione della procedura di raffreddamento alla Prefettura di Ferrara, in base alla legge 146/1990.
La mobilitazione, spiegano i sindacati, nasce da una situazione divenuta “insostenibile”, con una lunga lista di criticità irrisolte che vanno dalla carenza di risorse umane alle condizioni strutturali del Comando. Tra i problemi segnalati: “Gravi carenze logistiche e strutturali del Comando, in violazione delle norme minime di sicurezza sul lavoro”, mancata assunzione di personale stagionale per il quarto anno consecutivo, clausole sull’orario ritenute “illegittime”, esclusione dalla banca ore, indennità non commisurate al rischio del servizio esterno, riduzione arbitraria del recupero psico-fisico per i lavoratori turnisti.
Una condizione particolarmente critica nel pieno della stagione estiva, quando il territorio comunale passa da 20.000 a oltre 350.000 presenze, senza un adeguato potenziamento del personale né un progetto concreto per una nuova sede del Comando.
“Il personale è allo stremo. La situazione strutturale del Comando è indegna di un servizio essenziale in uno dei principali poli turistici del Ferrarese. La Polizia Locale è lasciata sola ad affrontare l’estate senza strumenti, risorse né riconoscimenti. Non ci sono più margini per l’attesa: serve un cambio di passo immediato,” ha dichiarato Ugo Massimiliano Finessi (Csa Ral).
A lui si aggiunge la voce di Oriana Pelosi (Cisl Fp): “Chiediamo l’apertura urgente del tavolo di conciliazione presso la Prefettura e l’impegno concreto dell’Amministrazione per risolvere problemi che non sono più rinviabili. L’agitazione non riguarda questioni economiche, ma aspetti di sicurezza, legalità e dignità del lavoro”.
I sindacati chiedono anche una ristrutturazione del progetto annuale di produttività, finanziato con risorse esterne al fondo del salario accessorio, come previsto dalle norme (tra cui proventi da sanzioni al Codice della Strada, convenzioni con soggetti terzi e fondi per la sicurezza urbana).
I sindacati non escludono ulteriori iniziative qualora non venga avviata una seria interlocuzione con l’Amministrazione comunale.
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