Attualità
10 Luglio 2025
La Fials denuncia l’assenza di risposte alla richiesta di maggiore sicurezza per il personale sanitario della Casa Circondariale di Ferrara e annuncia l’avvio dello stato di agitazione

Infermieri in carcere senza protezione: “Esposti a gravi rischi ogni giorno”

di Redazione | 2 min

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A oltre un mese dalla segnalazione inviata il 31 maggio scorso, la Fials torna a denunciare l’assenza totale di interventi a tutela della sicurezza degli infermieri in servizio nella Casa Circondariale di Ferrara. “Ad oggi, si registra l’inerzia assoluta”, si legge nella nota firmata dalla segretaria generale territoriale Mirella Boschetti. “Nessuna delle misure proposte dal sindacato è stata adottata, nonostante le condizioni di lavoro continuino a presentare gravi criticità”.

Gli infermieri, denuncia la Fials, operano “con estrema difficoltà” all’interno di un sistema doppio – sanitario e penitenziario – “fortemente in crisi”. Una condizione che li vede spesso coinvolti, loro malgrado, in dinamiche interne sempre più tese, in cui “troppe sono le situazioni che sfociano in atti di violenza, in rivolte di gruppo, distruzione di beni pubblici, comprese le attrezzature sanitarie”.

Il momento più critico è quello della somministrazione dei farmaci nelle sezioni comuni, dove – scrive la Fials – “non viene garantita l’applicazione della procedura di sicurezza”, con celle aperte e l’assenza dell’agente di Polizia Penitenziaria, che può essere costretto ad allontanarsi. “L’infermiere/a resta intrappolato nella sezione”, con i detenuti liberi di avvicinarsi al carrello dei farmaci e “manifestare in maniera eccessiva le loro contrarietà o risentimenti”, in particolare su richieste di sostanze psicoattive. Il risultato è un’escalation di “agiti verbali offensivi e da ultimo anche con minacce”.

Il sindacato torna quindi a chiedere l’adozione di una procedura già applicata in altri momenti della giornata, “che non comporterebbe oneri aggiuntivi” ma che migliorerebbe l’organizzazione interna, riducendo le tensioni e proteggendo sia il personale sanitario che quello penitenziario.

“Più tempo e sicurezza per gli infermieri”, scrive la Fials, che eviterebbero di entrare in sezioni ancora aperte e affollate da attività tra detenuti. Ma anche “più tempo per gli agenti di Polizia Penitenziaria”, spesso già in affanno per il sovraffollamento e la carenza di personale. E, infine, vantaggi per i detenuti stessi, che potrebbero godere di un’estensione degli orari di apertura delle celle, particolarmente importante “in questa estate afosa”.

Il sindacato conclude la comunicazione con un chiaro avvertimento: “In assenza di azioni migliorative efficaci, Fials, in accordo coi lavoratori, passerà alla dichiarazione dello stato di agitazione, preludio allo sciopero”.

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