Il Consiglio comunale di Ferrara ha approvato all’unanimità la mozione presentata dal consigliere Luca Caprini (Civica Fabbri) per implementare la dotazione di bodycam per gli agenti della Polizia Locale. L’obiettivo: passare da un utilizzo di reparto a una dotazione individuale, rafforzando trasparenza, responsabilità e tutela reciproca nelle interazioni tra agenti e cittadini.
La mozione, arricchita da un emendamento del Pd e da un subemendamento proposto dal consigliere Fabio Anselmo (Civica Anselmo), è stata firmata anche dallo stesso Caprini, trasformando tecnicamente l’intervento in un autoemendamento, come sottolineato dal presidente del Consiglio comunale Federico Soffritti (FdI), che ha così legittimato la sua immediata votazione.
Il dibattito ha acceso un confronto anche sul senso della proposta. Stefano Perelli (Lega) ha evidenziato la funzione deterrente delle bodycam e il fatto che le immagini possano evitare eventuali strumentalizzazioni sull’operato delle forze dell’ordine, sottolineando il clima di maggiore serenità creatosi negli ultimi anni tra agenti e cittadini grazie agli investimenti tecnologici dell’amministrazione Fabbri. A queste dichiarazioni ha replicato Fabio Anselmo, ricordando che lo strumento serve “non per tutelare le forze dell’ordine, ma per tutelare la verità” e quindi tutti, comprese le persone eventualmente oggetto di abusi.
Il consigliere Matteo Proto (Pd) ha espresso soddisfazione per la condivisione trasversale della proposta,l parlando di “passo significativo verso trasparenza e sicurezza”. Marzia Marchi (M5S), inizialmente dubbiosa sulla reale novità della mozione, ha ottenuto chiarimenti direttamente da Caprini, che ha spiegato la differenza tra dotazione di reparto e individuale, nonché la necessità di ulteriore formazione tecnica.
L’assessore alla Sicurezza Cristina Coletti (Lega) ha illustrato la situazione attuale: la Polizia Locale dispone oggi di 22 bodycam e 40 dashcam installate sui veicoli. Le immagini raccolte sono utilizzate esclusivamente per garantire legalità e sicurezza, nel pieno rispetto del Regolamento europeo sulla protezione dei dati personali (Gdpr), con una conservazione massima di tre giorni, salvo eccezioni legate a indagini in corso.
Con 29 voti favorevoli, il Consiglio ha così approvato all’unanimità un testo che impegna la Giunta a: estendere la dotazione individuale di bodycam; prevedere formazione specifica; garantire la gestione dei dati secondo i pareri del Garante della Privacy; e assicurare l’assenza di discrezionalità nell’attivazione e disattivazione dei dispositivi.
Una convergenza trasversale – dalle civiche al Partito Democratico, fino al Movimento 5 Stelle – che evidenzia come il tema della sicurezza, se affrontato con metodo, possa unire piuttosto che dividere.
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