Ogni anno c’è un appuntamento che non compare su nessun calendario ufficiale, ma che nessuno di loro ha mai dimenticato. È il giorno in cui gli amici di Marcello Cenci organizzano una ‘rimpatriata’ per ricordare – con “birra in mano e sorrisi”-  il giovane ferrarese ucciso il 2 luglio 2017 a Valencia per mano di Eder Guidarelli.

Lo hanno fatto anche ieri (venerdì 4 luglio) in piazzetta Carbone, a distanza di otto anni, da quel tragico giorno.

A ricordare ‘Marci’ – così amorevolmente soprannominato da chi lo conosceva – anche quest’anno c’erano una ventina di amici e conoscenti, che – nonostante il caldo e le imminenti ferie – hanno risposto affermativamente all’invito di Enrico Segala, uno degli amici più stretti di Cenci, suo compagno d’avventura sin dalla scuola materna.

È stato lui infatti, come ogni anno, a chiamare a raccolta il gruppo. Lo ha fatto nei giorni scorsi con un post sul proprio profilo Facebook in cui ha scritto di ricordare ancora “la telefonata dell’anonima funzionaria spagnola che, non sapendo, stava per dare ai tuoi migliori amici la più brutta notizia che potessero ricevere“.

“Non c’eri più. Vittima di odio. Buio, dolore. Che ingiustamente hanno coperto tutto quello che in realtà mi hai dato, tutto quello che ancora mi dai e ci dai: vita, ricordi, gioia, risate” aveva aggiunto.

E così, anche quest’anno, tra un sorso e una risata, la memoria di Marcello Cenci è tornata a riunire chi l’ha conosciuto. A otto anni di distanza dalla sua tragica morte, la sua “rimpatriata” continua a essere il segno di un legame che non si spezza, che il tempo e la distanza non possono cancellare.