La Regione Emilia-Romagna investe oltre 23,2 milioni di euro per il contrasto alla povertà e la riduzione delle disuguaglianze. Con l’approvazione in Giunta del Fondo sociale regionale 2025 si delineano le azioni previste dal Fondo nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale, con interventi diffusi e integrati a livello distrettuale.
“Sebbene la nostra regione continui a collocarsi tra le aree più coese e solidali del Paese, non possiamo ignorare un dato sempre più evidente: la povertà, come attesta anche il recente Report della Caritas italiana, è un fenomeno in crescita, che assume forme nuove e colpisce anche fasce della popolazione finora considerate meno vulnerabili, come le famiglie con minori”, dichiara l’assessora regionale al Contrasto alle povertà, Elena Mazzoni.
“Con questo piano- continua Mazzoni- intendiamo rafforzare in modo strutturale la capacità della rete dei servizi territoriali di intercettare il bisogno, accompagnare le fragilità e promuovere percorsi di inclusione duraturi. Non si tratta solo di contrastare la povertà nella sua dimensione economica, ma di prevenirne le conseguenze più profonde: la marginalità, la solitudine, la perdita di prospettiva. Contrastare la povertà non è solo una responsabilità istituzionale: è un atto concreto di giustizia sociale”.
Le risorse fanno parte del pacchetto di oltre 57 milioni di euro del Fondo regionale per le politiche sociali 2025, che prevede diverse e articolate linee di intervento, tra cui quelle riservate alle persone in condizione di povertà estrema e senza dimora e al reinserimento sociale degli ex detenuti. Un investimento di visione, che guarda al futuro della comunità regionale per sostenere le persone in situazioni di fragilità e ridurre le disuguaglianze.
Tra i servizi finanziati, il principale è il servizio sociale professionale, cioè gli interventi a carico degli assistenti sociali. Sono previste iniziative come il pronto intervento sociale, rivolto alle persone in condizione di povertà estrema e ai senza dimora, con implicazioni trasversali a tutta l’offerta di servizi sociali, oppure i progetti utili alla collettività, destinati ai beneficiari dell’assegno di inclusione. Tali progetti rappresentano un impegno sociale e formativo per i beneficiari: sono attività in diversi settori organizzate dai Comuni sulla base di interessi e abilità dei destinatari, che hanno l’obiettivo di favorirne l’inclusione sociale e la crescita personale, offrendo al contempo un contributo alla comunità locale. Per le persone con disabilità sono previste azioni per migliorarne l’autonomia e offrire opportunità di accesso nel mondo del lavoro anche attraverso la tecnologia informatica.
In particolare, un fondo di 1,18 milioni è destinato alla lotta alla povertà estrema, quella che affligge le persone che vivono in sistemazioni di fortuna, in dormitori o strutture di accoglienza notturna, o sono in procinto di uscire da strutture di protezione, cura o detenzione e non dispongono di una soluzione abitativa.
La Regione provvederà a ripartire le risorse tra i Comuni con popolazione superiore a 50mila abitanti. Ulteriori 558mila euro saranno invece destinati direttamente al Comune di Bologna.
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