Sempre più delicata la situazione nel carcere di Ferrara, dove – negli ultimi giorni – il personale ha dovuto fare i conti con “tanti eventi critici“. A denunciarlo sono Giovanni Battista Durante e Francesco Campobasso, segretario generale aggiunto e segretario nazionale del Sappe, il sindacato autonomo polizia penitenziaria.

Il primo episodio risale allo scorso 1° luglio, quando un detenuto – fanno sapere i sindacalisti – è salito sul tetto dell’istituto. Il giorno seguente invece, il 2 luglio, un agente è stato aggredito, così come il 3 luglio, quando a farne le spese sono stati tre agenti.

Mentre accadeva ciò, un detenuto – fanno notare sia Durante che Campobasso – ha completamente distrutto quattro bracci dei cancelli interni, compromettendo ulteriormente la sicurezza strutturale del carcere.

“A causa di tutto ciò, il personale in servizio non ha potuto usufruire né della pausa pranzo, né della cena, quattro agenti hanno operato dalle ore 14 fino alle 9.30 del mattino successivo, senza pause” aggiungono.

“La situazione è ormai al collasso – chiudono – perché a fronte di un organico previsto di 194 unità, la forza effettivamente impiegabile è di solo 82 unità. Oltre 58 unità risultano indisponibili, di cui solo 12 in congedo ordinario. I detenuti, però, continuano ad aumentare, con cadenza settimanale, a causa dei nuovi ingressi di detenuti trasferiti per motivi di ordine e sicurezza, aggravando una realtà già segnata da tensione continua. Chiediamo quindi un immediato invio di personale, almeno venti unità, il trasferimento dei detenuti responsabili di aggressioni, ai quali deve essere applicato il regime restrittivo previsto dall’articolo 14 bis dell’ordinamento penitenziario”.