Economia e Lavoro
5 Luglio 2025
Confagricoltura Ferrara lancia l'allarme: "Il rischio di stress idrico nelle colture estensive come mais, soia e barbabietola da zucchero è sempre dietro l’angolo"

Ondate di calore: “Irrigazione imprescindibile, specie nella maiscoltura. Una lotta impari”

di Redazione | 2 min

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Picchi di caldo record con la temperatura media giornaliera in Emilia Romagna ferma sul valore di 27,5° C, massimo storico 1991-2020, il 3 luglio scorso. Cenni di sofferenza e insofferenza per chi è occupato a vario titolo nel settore primario, tra ordinanze regionali di divieto di lavoro in determinate fasce orarie, e deve anche organizzare l’attività lavorativa e far quadrare i conti quando le situazioni sconfinano nella straordinarietà.

“Il rischio di stress idrico nelle colture estensive come mais, soia e barbabietola da zucchero è sempre dietro l’angolo – ammette Claudio Mesini, presidente della sezione Cerealicola di Confagricoltura Ferrara, componente della stessa sezione a livello regionale e imprenditore cerealicolo –. Con questi andamenti climatici si deve far ricorso all’irrigazione molto più intensamente e costantemente rispetto all’ordinarietà. Il mais è una coltura irrigua e con queste ondate di calore soffre di più: chi non può irrigare o sceglie di non irrigare, va incontro a rischi”.

Pur con tutta l’attenzione alle strategie di risparmio idrico che possono attuarsi anche adottando pratiche non convenzionali e tecnologie efficienti, la situazione è oggettivamente una variabile da tenere in debita considerazione in questo periodo.

“Tutto ciò, naturalmente – prosegue Mesini – comporta dispendio di energie lavorative, ma soprattutto innalzamento di costi e spese gestionali”. Dello stesso tenore anche Vincenzo Zaghi, una sessantina di ettari coltivati a mais, in rappresentanza della Società Agricola Zerla S.S., associata Confagricoltura.

“Complicato lavorare a queste temperature: si tratta spesso di una lotta impari – racconta la sua esperienza Zaghi che comprova oggettivamente il deficit idrico sulla base del rilevamento del grado di evotraspirazione definito da immagini satellitari–. Con 36-38° C media di massima, in costante aumento dall’inizio di giugno, e la minima, sempre in media di 25° 26°, conviviamo nell’attività a queste elevate medie. Al di là dell’acqua o meno, visti anche i costi energetici proibitivi e i prezzi dei prodotti agricoli presenti sul mercato assai poco remunerativi, teniamo presente che la risorsa idrica non è infinita. Irrigazione giorno e notte. Dove non la si pratica, tutte le foglie basali fino all’altezza della spiga sono già tutte irrecuperabili”.

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