Egregio Direttore,
leggo con sorpresa la nota pubblicata a nome delle famiglie del Montagnone (di cui sono un firmatario), nella quale si esprime il disagio legato alle difficoltà di parcheggio nella zona, attribuite alla prolungata occupazione dell’area da parte del luna park, della fiera, del mercato europeo del cibo e, più recentemente, ai lavori per la geotermia che hanno ulteriormente ridotto gli spazi disponibili.
Tutte queste criticità erano già state da tempo sollevate dal Comitato per Ferrara e dal Forum Ferrara Partecipata, attraverso specifiche richieste quali: il completamento della pista ciclabile, l’introduzione della zona 30 e la previsione di stalli riservati ai residenti.
In qualità di componente del Comitato per Ferrara, avevo contattato il referente delle “Famiglie del Montagnone”, informandolo che con l’assessorato competente erano già avvenute delle interlocuzioni e che avremmo potuto mettere a disposizione i contatti già attivati per un percorso condiviso.
La sua risposta fu che, a seguito di una riunione avvenuta in Via S. Andrea in strada, “aveva ricevuto mandato diretto dai residenti e che intendeva ottenere un riconoscimento formale da parte dell’Amministrazione Comunale”.
Questa posizione mi ha fatto riflettere: è lecito domandarsi se, dietro a tali iniziative, vi siano finalità più politiche che realmente partecipative, volte a delegittimare l’operato dell’Amministrazione proprio nel momento in cui essa sta promuovendo interventi innovativi per migliorare la vivibilità della città.
Sorprende, infine, che chi ha rifiutato un incontro costruttivo sulle progettualità già avviate, ora accusi l’Amministrazione di mancato ascolto.
Resto a disposizione per qualsivoglia possa.
Alessandro Scalambra