Politica
4 Luglio 2025
L'esponente del Pd di Ferrara replica alle dichiarazioni del senatore di Fratelli d'Italia sul presunto stupro in carcere

Trans abusata in carcere. Baraldi: “Per Balboni solo buoni e cattivi”

di Redazione | 4 min

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di Ilaria Baraldi

Leggere le dichiarazioni del Senatore Balboni è sempre un buon esercizio di lettura del più classico stile propagandistico. Fosse un video, sarebbe in bianco e nero.

La premessa è sempre la stessa. Nonostante Meloni governi dal settembre 2022, nonostante la destra abbia governato eccome negli ultimi anni con Lega e Forza Italia, e nonostante Balboni sia Presidente della Commissione Giustizia e parlamentare da cinque legislature, la colpa è sempre di chi c’era prima.

Di grande respiro e speranza furono le parole di insediamento del Ministro della Giustizia Nordio (FDI) sulla situazione delle carceri italiane e sulla necessità di intervenire sul sovraffollamento come causa principale della situazione degradante di vita delle persone detenute che ha portato l’Italia a essere più volte condannata dalla Cedu.

Alle parole è seguito il nulla di fatto, o meglio, pratiche contrarie alle buone intenzioni di cui, si sa, è lastricata la via dell’inferno e forse anche gli ingressi ai luoghi di reclusione.

I difensori della patria, di Dio e della famiglia le risorse economiche le vogliono investire per costruirne di nuove, di carceri. Però magari vediamo, perché il centro per migranti in Albania ha avuto la precedenza su tutto (tanto, si sa, migranti e delinquenti sono un po’ la stessa cosa). C’era da fermare l’invasione e i Fratelli d’Italia non son mica come Salvini che voleva chiudere i porti: i migranti li spostano a 10 alla volta avanti e indietro dall’Albania mentre i tribunali smantellano pezzo a pezzo l’accordo col paese amico.

Il tutto per la modica cifra di 653 milioni di euro in 5 anni, più gestione delle strutture che costerà 30 milioni. La costruzione delle strutture, nello specifico, è costata 25 milioni di euro, affidati senza gara (senza gara) a quattro aziende.

Forse si poteva fare la cresta al faraonico e inutilizzato centro in Albania per migliorare le condizioni di chi vive in pochi metri quadrati nelle carceri italiane: non serve immaginazione per avere idea di cosa sia stare in cella o nei corridoio con questi caldi, ma forse un po’ di compassione aiuterebbe, per detenuti e per chi in carcere lavora. Assumere personale servirà senz’altro, ma se le condizioni di lavoro non cambiano, saranno comunque agenti di polizia penitenziaria, personale sanitario e amministrativo che svolgeranno un lavoro duro e pesante in condizioni non dignitose e pericolose.

Balboni sostiene che i “detenuti (sono) sempre più incontrollabili anche per effetto di leggi e regolamenti che sembravano tutelare più i carcerati che gli agenti e che l’attuale governo si sta impegnando a modificare (vedi da ultimo il recente decreto Sicurezza)”.

Non è chiaro come una legge in odore di incostituzionalità che produce nuove fattispecie di reato e aggravanti, che porterà più persone in carcere, possa in un qualche modo produrre un miglioramento per la condizione di chi in carcere lavora, a contesto invariato.
Qui il disco sembra sia inceppato e che la propaganda sia andata in tilt.

Epperó siamo fortunati, perché il senatore Balboni ci rassicura che Delmastro è suo amico (cit.) e l’ha sollecitato più volte ad occuparsi del carcere di Ferrara. Il sottosegretario Andrea Delmastro, (recentemente condannato in primo grado dal Tribunale di Roma a otto mesi di reclusione per aver rivelato informazioni coperte dal segreto d’ufficio riguardanti Alfredo Cospito, l’anarchico detenuto al 41-bis) quello che, presentando la nuova auto blindata disse “Per me è un’intima gioia l’idea di far sapere ai cittadini come incalziamo e non lasciamo respirare chi sta dietro quel vetro oscurato”.

Il senatore Balboni ci ricorda cosa recita il comma 2 dell’articolo. 27 della Costituzione, ma potrebbe ricordare ai suoi colleghi di maggioranza il comma 3: le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.

Infine, immaginando non si tratti di un refuso, ricordiamo al Senatore che la vicenda da cui trae origine il suo intervento riguarda una donna trans detenuta presso la casa circondariale di Ferrara, non “un detenuto trans”.

Per lui non farà nessuna differenza, anzi, penserà di essere nel giusto, di rimettere in ordine il mondo che per la destra è rigorosamente binario: bianchi e neri, uomini e donne, eterosessuali e persone da curare, buoni e cattivi, guardie e ladri.

Ma il mondo è vario e colorato, e la vita delle persone sfugge alla classificazione soffocante che vogliono imporre Trump e i suoi epigoni italiani.

*Partito democratico di Ferrara

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