Riva del Po
3 Luglio 2025
Il Circolo locale denuncia gli effetti della Legge di Bilancio 2025 e sostiene la mozione di 'Uniti per Riva del Po': "Difendere i Comuni significa difendere la Costituzione"

Tagli ai Comuni, allarme del Pd di Riva del Po: “Rischiamo il collasso amministrativo”

di Redazione | 2 min

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Riva del Po. Il Circolo del Partito Democratico di Riva del Po lancia un grido d’allarme contro i tagli previsti nella Legge di Bilancio 2025, paventando un grave rischio per la tenuta sociale ed economica del territorio. In un comunicato diffuso il 2 luglio, il PD locale parla apertamente di “effetti devastanti” e di un “attacco frontale al sistema degli enti locali, soprattutto a quelli più fragili e periferici come il nostro”.

Nel mirino, le misure approvate dal Governo, tra cui una spending review da 200 milioni di euro annui, l’azzeramento dei fondi per i piccoli Comuni, il mancato rifinanziamento del Decreto Crescita e la soppressione di 400 milioni per investimenti locali. Scelte che, secondo i Democratici, rischiano di paralizzare la macchina amministrativa e compromettere la qualità dei servizi essenziali.

I Comuni, e in particolare quelli di piccole e medie dimensioni, non sono sprechi da tagliare, ma presidi fondamentali di democrazia, diritti e servizi” scrive il Circolo. E aggiunge: “Colpire i Comuni significa colpire i cittadini, soprattutto i più fragili: anziani, famiglie in difficoltà, giovani, bambini”.

Il quadro tracciato è particolarmente critico per Riva del Po, già provata da anni di spopolamento e riduzione dei servizi. “Rischia di non poter più garantire nemmeno le funzioni minime, se questi tagli diventeranno effettivi” si legge nel documento, che parla senza mezzi termini di un “vero collasso amministrativo”.

Pur non avendo rappresentanza in Consiglio comunale, il Partito Democratico locale esprime “pieno sostegno alla mozione presentata dal gruppo consiliare ‘Uniti per Riva del Po’”, che chiede una presa di posizione formale del Comune, l’adesione alla mobilitazione promossa da Anci, Asmel e dal Coordinamento Nazionale dei Piccoli Comuni.

L’appello finale è rivolto all’intera comunità: “Invitiamo l’Amministrazione comunale a fare la propria parte, senza ambiguità o silenzi” e ai cittadini, alle associazioni e alle forze politiche a “unirsi nel difendere il nostro territorio da scelte politiche ingiuste e pericolose”.

Una chiusura dal tono fermo e deciso: “Difendere i Comuni significa difendere la Costituzione, la coesione sociale e la possibilità di costruire futuro anche nei territori più piccoli”.

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