Incertezza e dazi frenano fiducia ed investimenti, imprese ferraresi più prudenti, export in ripresa in attesa di probabili contraccolpi. Questi i dati principali diffusi dall’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio di Ferrara e Ravenna, che segnano, in provincia di Ferrara, le prime contrazioni per le Costruzioni (-2%), il leggero recupero dell’Industria (+0,5%) e la tenuta dei servizi (+0,7%).
Mentre gli Scenari delle economie locali realizzati da Prometeia confermano, per l’economia ferrarese, una previsione di crescita del valore aggiunto, per il 2025, del +0,5%.Valore che ci si aspetta possa crescere negli anni a venire in maniera più sostenuta grazie all’impatto positivo dell’attuazione della Zona Logistica Semplificata nella nostra regione. Grazie a incentivi, contributi e semplificazioni, si stima che a regime la Zls possa generare un incremento del Pil del 3-4%. Attesa per l’insediamento del Comitato d’Indirizzo della Zls, di cui fa parte il presidente dell’ente camerale Giorgio Guberti, in programma giovedì 3 luglio nella sede della Regione Emilia-Romagna.
“Il costante aggiornamento e l’analisi sulle condizioni dell’economia – ha sottolineato Paolo Govoni, vice presidente della Camera di commercio di Ferrara Ravenna – sono cruciali per contribuire a disegnare e suggerire le misure più appropriate di policy, che indirizzino verso una maggiore crescita economica. Le imprese, per la Camera di commercio, sono veicoli di crescita, di innovazione, di formazione, di cultura e di integrazione, prima porta di ingresso nel mondo del lavoro”.
“Sono in atto – ha concluso il vice presidente della Camera di commercio – processi di integrazione tra imprese, molte delle quali impegnate a rafforzare la propria posizione patrimoniale e aggredire con più decisione i mercati, anche esteri, migliorandosi in qualità e in specializzazione. Ma il numero di queste imprese deve crescere in modo considerevole affinché si generi un impatto macro sul sistema economico provinciale”.
Tornando all’indagine della Camera di commercio, le informazioni provenienti dalle imprese fino a 500 dipendenti, relativamente al primo trimestre dell’anno, registrano la flessione della produzione, con una diminuzione del -6,0% al confronto con lo stesso periodo del 2024. Il risultato della Regione Emilia-Romagna, pur segnando lo stesso trend alla riduzione, mostra una contrazione più contenuta (-3,2%). Gli ordinativi calano ad un ritmo meno accelerato rispetto alla produzione (-2,5%) e appena più lentamente al confronto con il trimestre precedente. Da segnalare, invece, un’importante inversione di tendenza degli ordinativi provenienti dall’estero che sono tornati a crescere (+3,6%). L’aumento ha però riguardato le imprese con più di 10 dipendenti. Anche il fatturato è diminuito rispetto allo scorso trimestre del 2024 (-2,6% contro il -3,7%) e, per la prima volta, dopo sette trimestri di contrazioni, la variazione delle vendite all’estero torna positiva (+1,9%), sempre grazie al trend positivo delle aziende di più grande dimensione.
Nel primo trimestre 2025, il volume d’affari delle costruzioni registra un calo rispetto al livello dello stesso trimestre 2024, registrando un -5,0%, dopo la prima forte riduzione dell’estate 2024, confermando segnali di incertezza. Per l’artigianato il trend è stato leggermente più intenso. Dopo quindici trimestri consecutivi di aumenti, le vendite del settore commercio al dettaglio segnano una prima variazione negativa. Nel primo trimestre del 2025 solo il settore alimentare ha segnalato un aumento, che non è stato sufficiente a compensare il calo delle vendite nel non alimentare e nella grande distribuzione.
Per quanto riguarda la dinamica dei dati di demografia delle imprese, ad un mese dalla fine del primo semestre 2025, si segnala un calo delle cessazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (988 unità che corrispondono a -8,8%) a fronte di 787 nuove iscrizioni in più forte riduzione (-15,3%), determinando così un segno meno (-201 unità, contro le -154 del 2024) e fa rilevare al 31 maggio 31.808 imprese registrate. Il dato di fine periodo riferito allo stock delle imprese attive, ammonta a 28.862 unità (-1,1%), con una diminuzione che si concentra essenzialmente solo nel numero di sedi, ma non tra le varie tipologie di unità locali della provincia.
Export in ripresa in attesa di probabili contraccolpi: gli indicatori del commercio internazionale di fonte Istat, infatti, rilevano una crescita, nel primo trimestre dell’anno, del +5,1%, più intensa al confronto con l’Italia (+3,2%) e in controtendenza rispetto al calo della regione (-1,1%). L’incidenza ferrarese sull’export dell’Emilia-Romagna si alza al 3,4%, precedendo però la sola provincia di Rimini. Al valore di circa 706 milioni di euro corrisponde una crescita assoluta di circa 34 milioni, rispetto allo stesso periodo del 2024. Ritorna in positivo l’andamento dell’export verso l’Europa ed in particolare verso i Paesi UE, grazie alla ripresa della corsa del commercio verso Francia, Spagna e Belgio, nonostante la contrazione registrata dall’export diretto in Germania.
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