La senatrice Cucchi, avvalendosi delle prerogative che la Costituzione le attribuisce, ha svolto una ispezione presso il carcere di Ferrara in seguito alla denuncia di un presunto stupro di gruppo presentata da un detenuto trans.
Delle dichiarazioni rilasciate dopo l’ispezione dalla senatrice di Avs stupiscono due cose.
La prima, è che il reato è dato per accertato. Cucchi non parla mai di “presunto” stupro, come imporrebbe la presunzione di innocenza – vincolante per tutti, anche per un parlamentare, fino a sentenza definitiva – ma sposa senza esitazione alcuna la versione accusatrice.
Credo sarebbe stato più prudente attendere gli accertamenti in corso prima di sbilanciarsi così apertamente. Faccio notare infatti che l’ex direttrice del carcere, la cui esperienza in materia credo sia fuori discussione, commentando la notizia, ha avanzato più di una perplessità, che mi sento di condividere, non per negare il fatto ma per auspicare che sullo stesso venga fatta piena luce senza dare nulla per scontato. Questo almeno imporrebbe la nostra Costituzione, che non può valere solo quando fa comodo.
La seconda è che la sen. Cucchi mi chiama polemicamente in causa attribuendomi giudizi che non ho mai espresso. Non ho mai detto che nel Carcere di Ferrara va tutto bene. Anzi, nel corso della mia ultima visita, avvenuta tempo fa su invito di alcuni sindacati della polizia penitenziaria, ho preso atto delle gravi condizioni in cui versava, e in cui ancora versa, il personale, pesantemente sotto organico e troppo spesso vittima di aggressioni e intimidazioni da parte di detenuti sempre più incontrollabili anche per effetto di leggi e regolamenti che sembravano tutelare più i carcerati che gli agenti e che l’attuale governo si sta impegnando a modificare (vedi da ultimo il recente decreto Sicurezza).
Per questo ho sollecitato più volte l’amico sottosegretario Del Mastro, titolare della delega, a prestare la massima attenzione alla carenza di organico del nostro Carcere ed in effetti, nei limiti del possibile, qualcosa è stato fatto e ancora di più si farà con le nuove assunzioni conseguenti ai concorsi banditi dal governo per coprire i vuoti spaventosi di personale lasciati dai precedenti governi.
Insomma, la senatrice Cucchi si è prodotta solo in uno show propagandistico contro il governo, che però nulla cambia se non alimentare ulteriormente la colpevolizzazione di coloro che con grande sacrificio dentro il carcere ci lavorano quotidianamente per garantire la sicurezza di detenuti ed agenti.
Sen. Alberto Balboni (Fratelli d’Italia)
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