Cronaca
1 Luglio 2025
La pena per don Giuseppe Rugolo si abbassa a tre anni. Concessa l'attenuante speciale della minore gravità dei fatti contestati

Prete a processo per abusi. Condanna ridotta in Appello

di Redazione | 2 min

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La Corte d’Appello del tribunale di Caltanissetta ha abbassato a tre anni la pena per don Giuseppe Rugolo, il sacerdote arrestato ad aprile 2021 a Ferrara, dopo che in primo grado – a marzo 2024 – il tribunale di Enna lo aveva condannato a 4 anni e 6 mesi con la pesante accusa di violenza sessuale aggravata nei confronti di Antonio Messina, un giovane ragazzo siciliano, attualmente 30enne, che – ancora minorenne all’epoca dei fatti – denunciò tutto, facendo partire le indagini della polizia di Stato.

Il giovane denunciò di atti libidine e molestie sessuali che sarebbero accaduti in parrocchia, a scuola, in sagrestia, nel grest estivo, approfittando dei dubbi della vittima circa l’incertezza di avere una vocazione religiosa attraverso una “subdola condotta di persuasione“, come scriveva il gip nell’ordinanza che portò all’arresto del prete.

La sentenza di condanna è arrivata durante il tardo pomeriggio di martedì 1° luglio, dopo le repliche dei difensori (avvocati Denis Lovison e Antonino Lizio) del sacerdote, presente all’udienza che, ancora una volta hanno criticato la sentenza di primo grado e accusato la stampa di avere condotto un processo mediatico contro don Rugolo.

Oltre a riformare la sentenza, i giudici di secondo grado hanno riconosciuto l’attenuante speciale della minore gravità per tutti i capi di imputazione e tutte le persone offese, estromettendo successivamente la diocesi di Piazza Armerina dalla responsabilità civile.

In aula anche le parti civili con Antonio Messina, assistito dall’avvocato Eleanna Parasiliti Molica, i genitori di Messina, con l’avvocato Giovanni Di Giovanni e le associazioni Contro tutte le violenze e Rete l’Abuso con gli avvocati Irina Mendolia e Mario Caligiuri sostituito da Giuseppe Messina del foro di Gela.

Ho sempre voluto solo ed esclusivamente giustizia – dice Antonio Messina all’Ansa -. C’è una condanna che viene confermata. Del resto deve ancora partire il processo al vescovo Gisana e al vicario giudiziale Vincenzo Murgano per falsa testimonianza. Comunque gli abusi sono stati riconosciuti sia in primo grado che in secondo grado. Mi auguro che questo sia di monito per altri giovani che vogliano denunciare”.

L’avvocato Denis Lovison, che difende don Rugolo, ha invece fatto sapere di attendere il deposito delle motivazioni – previsto entro novanta giorni – prima di proporre un eventuale ricorso per Cassazione. “Attendiamo le motivazioni e poi vedremo di lavorare ulteriormente – afferma – per far cadere anche le altre ipotesi che contestano al nostro assistito. La sentenza di oggi è già un passo avanti che ci dice come i fatti contestati al sacerdote, al netto dell’attenuante speciale della minore gravità che è stata riconosciuta, non siano stati così rilevanti“.

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