Da semplice elettrice del PD ho apprezzato le parole della nuova segretaria comunale, che porta una ventata di aria fresca.
I soliti volti e i soliti slogan hanno fatto il loro tempo e spero che i vecchi dirigenti del PD, responsabili di scelte sbagliate e di sconfitte cocenti abbiano il buon senso di ritirarsi in buon ordine.
Venendo al presente mi permetto alcune considerazioni.
La gente che andrà a votare è alle prese con problemi impellenti a cui non si può rispondere citando il manifesto di Ventotene o rievocando la marcia su Roma, avvenuta oltre un secolo fa.
Va bene coltivare le radici, ma è tempo di pensare ai frutti, perché con le radici non si arriva alla fine del mese.
Enrico Letta, prima di dimettersi, aveva programmato uno “Zan tour”, che gli ha pure portato male… Il tema è condivisibile, ma se uno è disoccupato o sotto sfratto ha ben altre priorità.
Rifletta la nostra Giada anche sulla scelta del PD di appoggiare Landini ai referendum perdenti promossi dalla CGIL Se si vuole vincere occorre essere in sintonia con la maggioranza degli elettori. Il resto conta poco..
Sempre che si punti a vincere e non a fare opera di pur nobile testimonianza.
Consiglio infine alla neo-segretaria di leggere “Antifascisti immaginari” di Antonio Padellaro con prefazione di Marco Travaglio.
Non è con l’ antifascismo da salotto o con l’ idea di inserire ‘clausole antifasciste” pure nei regolamenti condominiali che si può costruire i futuro.
Le lezioni del passato non vanno rievocare in continuazione, con inutili esercizi retorici.
Vanno semmai applicate nel presente, tenendo conto dei problemi di oggi, non di quelli del secolo scorso.
Ciò detto, buon lavorio, cara Giada. E in bocca al lupo, facendo attenzione ai vecchi lupi politicamente spelacchiati che secondo me hanno ben poca voglia di abbandonare le luci della ribalta.
Antonietta Ferri