Politica
2 Luglio 2025
Tommaso Lanzoni, co-portavoce di Coalizione Civica, presenta il documento con cui la formazione civica prende posizione sul tema della cultura e dei grandi eventi musicali in città

Concerti. “Serve programmazione seria e partecipata”

di Redazione | 2 min

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«Basta con la finta contrapposizione tra chi vuole una città viva e chi sogna il silenzio: il vero problema è come si costruisce una politica culturale degna di questo nome». È con queste parole che Tommaso Lanzoni, co-portavoce di Coalizione Civica per Ferrara, presenta il documento con cui la formazione civica prende posizione sul tema della cultura e dei grandi eventi musicali in città.

«Da settimane – spiega Lanzoni – l’amministrazione Fabbri e i suoi comunicatori dipingono chiunque osi criticare l’attuale gestione culturale di volere una città priva di eventi e concerti. È una narrazione tossica, che cancella decenni di storia cittadina: Ferrara ha investito in cultura e musica molto prima del “miracolo” Springsteen, con nomi e festival che hanno fatto scuola. Nessuno vuole spegnere la musica: chiediamo solo che venga accesa con testa e con cura».

Il documento di Coalizione Civica sottolinea le molte criticità emerse negli ultimi anni nella gestione degli eventi culturali. In primo luogo nota l’assenza di una visione strategica, passando poi dalla mancanza di spazi di confronto con i cittadini, fino all’improvvisazione nella scelta delle location e nell’utilizzo delle risorse pubbliche.

«I concerti non sono il problema, sono una risorsa – continua Lanzoni -. Ma serve una programmazione seria e partecipata. Non si può scegliere il Parco Urbano o Piazza Ariostea per eventi da decine di migliaia di persone senza valutarne l’impatto, né lasciare che il centro venga monopolizzato per settimane senza ascoltare chi lo vive ogni giorno. Oggi non si può prescindere dall’immaginare eventi in spazi diversi da Piazza Ariostea o dal Parco Urbano. Prendere in considerazioni altri spazi è necessario, come lo è il dialogo fra le componenti culturali della città».

La critica si estende anche alla trasformazione del Ferrara Summer Festival in un contenitore generalista «più orientato al consenso che alla qualità culturale», e alla dipendenza da organizzatori privati che ricevono spazi e contributi pubblici con assoluto disinteresse per le conseguenze sulla città.

«Serve equilibrio tra le esigenze di chi organizza e quelle di chi abita e vive Ferrara», conclude Lanzoni. «Servono spazi adeguati, progetti che valorizzino l’identità culturale della città, e soprattutto spazi di confronto. Ferrara è una comunità, non un palco elettorale. E la cultura è un diritto, non un pretesto propagandistico».

Coalizione Civica lancia dunque l’appello a costruire una politica culturale fondata su ascolto dei cittadini, progettualità a lungo termine e giustizia sociale, convinta che solo così Ferrara potrà essere davvero una città viva, ricca e accogliente per tutte e tutti.

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