Concerti in Piazza Ariostea: la politica assicurerà che nulla verrà risolto.
Nella diatriba sui concerti in piazza Ariostea si è infilata la politica. Adesso possiamo essere sicuri che nulla migliorerà.
Ho letto i vari attacchi al sindaco da parte di vari esponenti politici. Come sospettavo sono più che altro operazioni di propaganda che blandamente si occupano del problema vero.
Si è scritto che i concerti hanno un aspetto di “propaganda politica”, che sono una “mercificazione” della città, che non sono “sostenibili” (la parola “sostenibilità” fa molto “green” e non poteva mancare), “che la città è di tutti” (che vuol dire?).
Ovviamente con questa critiche il sindaco va a nozze. Gli basta reagire con la stessa moneta. Quando lo accusano di fare quello che fa solo perché è di destra, lui risponde che chi critica lo fa solo perché è di sinistra.
E ovviamente l’opposizione non è minimamente turbata dal fatto che le loro critiche siano state respinte senza ottenere risultati per i cittadini impattati. Perché l’obiettivo era altro. Era fare politica. Loro hanno alzato la voce con il sindaco facendosi belli con la propria curva e il sindaco ha ribattuto provocando una ola nella propria.
Il problema dei concerti non è la mercificazione, la sostenibilità o amenità simili, il problema è il rumore che non fa dormire e la piazza bloccata che crea disagio. Questioni mondane che, mi rendo conto, non scaldano i cuori dei politici. Troppo terra-terra e lontane dai massimi sistemi su cui amano sproloquiare. E dunque che fanno? Con abili giri di parole le riconducono ai soliti quattro temi su cui si sentono sicuri perché generano sempre cori di approvazione dai propri tifosi.
E noi ci teniamo il rumore.
Giulio Giovannini