Buongiorno sindaco,
abbiamo letto con grande interesse il post sui concerti.
Abbiamo appreso che piazza Ariostea è diventata una moneta di scambio per accaparrarsi i migliori artisti sul mercato e per portarli a Ferrara. Mentre noi residenti – che dissentiamo per la mancanza di dialogo, regole, di un limite e di rispetto – in fondo non capiamo una cosa semplice.
E cioè che la città e’ di tutti, non solo nostra, e che quello che sta succedendo è semplicemente il prezzo da pagare per il cambiamento, il progresso, per essere catapultati nella modernità.
Ecco, noi ci riproviamo. Siamo qui ancora una volta a chiederle di essere ascoltati e di costruire assieme un dialogo, specie quando e’ questione di prendere decisioni che impattano così tanto su un quartiere della nostra città.
Parliamo di piazza Ariostea per parlare di tutti i quartieri. Di tutta la città. Ascolto e dialogo non come gentile concessione ma come strumento necessario per assumere le decisioni migliori per la città.
D’altro canto partiamo allineati visto che anche lei su Facebook invita al dialogo. Anche se sinceramente non capiamo perché allora ce lo dica con un post virtuale invece di partecipare di persona lei, o chi per lei, all’incontro pubblico che abbiamo organizzato in presenza lunedì scorso tra residenti di piazza Ariostea.
Sindaco, glielo ripetiamo. Piazza Ariostea non è il luogo adatto per ospitare una manifestazione musicale così impattante. Quasi due mesi di rumba considerati la raffica di 16 concerti in 26 giorni e il monta e smonta.
Con forti disagi alla viabilità, blocchi stradali continui, impossibilità di parcheggiare, decibel senza un limite fino alle 2 di notte e disagi pesanti per chi vive nel quartiere.
Questa scelta penalizza i residenti, creando una profonda frattura tra chi ha il privilegio di divertirsi e chi invece la subisce. Famiglie, lavoratori, bambini, anziani, persone fragili: tutti messi da parte in nome dell’intrattenimento.
Per farle toccare con mano i disagi, vorremmo invitarla a farle fare un giro per il quartiere assieme a noi. Per vedere, con i suoi occhi, quanti pericoli ci sono, specie per i più fragili: attraversamenti stradali mozzati, impossibilità di parcheggio per i residenti, corridoi pedonali dove forse potrebbe passarci un cane, certo non una persona.
Non parliamo delle possibili conseguenze delle vibrazioni alla colonna rinascimentale dell’Ariosto e alla chiesa delle Stimmate nella città, Ferrara, patrimonio mondiale dell’Unesco.
Noi i concerti li vogliamo. Ma nel posto giusto. Ci sono alternative che permetterebbero di conciliare spettacolo e rispetto.
Non siamo però disponibili ad accettare l’insinuazione che vogliamo spostare i disagi da piazza Ariostea allo stadio: non vogliamo che il consenso alle sue dichiarazioni si appoggi su fratture tra residenti di diversi quartieri della città.
Ferrara è di tutti, non solo di chi fa festa. Noi non siamo contrari alla musica, anzi la amiamo. Ma chiediamo luoghi rispettosi, dialogo e ascolto.
Incontriamoci. Parliamone. Ci venga a trovare.
Cordiali saluti.
I residenti di Piazza Ariostea e le cittadine e i cittadini che hanno a cuore la piazza.
(Più di 300 le firme raccolte con il passaparola in soli 2 giorni, in aggiornamento)