Riva del Po
29 Giugno 2025
Cenacchi: "Il Consiglio comunale non può trasformarsi in un teatro dove si recita la democrazia mentre dietro le quinte si manipolano regole e si calpestano i diritti delle minoranze"

Silenziate due mozioni della minoranza. “Atto gravissimo”

di Redazione | 2 min

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Riva del Po. Nel corso dell’ultima seduta del Consiglio Comunale di Riva del Po, la cittadinanza ha assistito a quello che Egle Cenacchi definisce “un atto gravissimo”.

“Il presidente del Consiglio – spiega la consigliera di minoranza – ha impedito alla minoranza la lettura di due mozioni urgenti, una sull’ondata di furti con scasso nelle abitazioni del territorio e l’altra sull’accesso ai fondi regionali per l’ampliamento della casa di riposo, con nuovi posti letto in convenzione”.

Temi che “avrebbero meritato di essere ascoltati” anche perché “concreti, urgenti e sentiti dalla popolazione”. “Ma anziché garantire il confronto – prosegue Cenacchi -, il presidente ha deciso di censurare la minoranza adducendo un presunto ‘accordo’ secondo cui le mozioni urgenti andrebbero lette solo nella fase delle comunicazioni. Peccato che di tale regola non esista traccia nel regolamento, né nei verbali della Conferenza dei Capigruppo. Una regola ‘fatta in casa’, mai approvata né condivisa, utilizzata arbitrariamente per mettere a tacere chi osa porre problemi reali”.

Non esita a definirlo un “abuso istituzionale” e chiede di “fare piena luce”. Cenacchi ha così chiesto formale accesso agli atti della Conferenza dei Capigruppo. “Se non esiste alcuna deliberazione che sancisca quanto sostenuto dal presidente – dice -, sarà evidente che si è trattato di un atto unilaterale, arbitrario e profondamente scorretto”.

I consiglieri di opposizioni si chiedono: “A chi giova silenziare una discussione sui furti che colpiscono le famiglie del nostro paese? Chi ha interesse a evitare un confronto pubblico sull’ampliamento del numero dei posti letto in convenzione nella casa di riposo per gli anziani?”

“Il Consiglio comunale – aggiungono – non può trasformarsi in un teatro dove si recita la democrazia mentre dietro le quinte si manipolano regole e si calpestano i diritti delle minoranze. Se la maggioranza è così sicura delle proprie scelte, abbia almeno il coraggio di confrontarsi in modo trasparente, alla luce del sole, e non a colpi di silenzi imposti dall’alto”.

“Non arretreremo – concludono – di un passo nella difesa dei principi democratici e dei diritti di chi, come noi, è stato eletto per rappresentare le istanze dei cittadini. Anche quando fanno paura”.

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