Politica
29 Giugno 2025
L'intervento di Anna Zonari de La Comune di Ferrara: "Confido che tutti i colleghi vogliano condividere questa direzione, all'insegna della trasparenza, della serietà e della responsabilità istituzionale"

Partecipazione da remoto al Consiglio Comunale. “Rivedere il regolamento in Commissione”

di Redazione | 3 min

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In questi giorni sulla stampa, alcuni interventi hanno portato l’attenzione sulla partecipazione da remoto ai lavori del Consiglio comunale e delle Commissioni, sollevando interrogativi su alcune modalità e comportamenti decisamente discutibili. Ritengo utile, a tal proposito, offrire alcune precisazioni.

L’accesso da remoto è regolato da un apposito Regolamento introdotto durante l’emergenza sanitaria, con l’obiettivo di garantire la continuità delle attività istituzionali. Nel tempo, questa modalità si è dimostrata anche uno strumento efficace per favorire la partecipazione, permettendo una migliore conciliazione tra impegni istituzionali, personali e lavorativi, e riducendo spostamenti e assenze.

Attualmente, le telecamere rimangono spente durante le sedute su indicazione del supporto informatico, per evitare il sovraccarico della connessione. Di norma, i consiglieri e le consigliere le accendono solo nel momento in cui prendono la parola, per poi spegnerle nuovamente. Il Regolamento prevede che, durante l’appello, la telecamera debba essere accesa. Tuttavia, se ci si collega dopo che l’appello è stato effettuato, non è previsto l’obbligo di identificarsi visivamente. È evidente che questo rappresenta un punto critico. Anche al momento delle votazioni non è richiesto alcun riconoscimento visivo: un’ulteriore debolezza dell’attuale normativa.

Per comunicare che si parteciperà da remoto al Consiglio comunale, è sufficiente una semplice comunicazione, senza che sia richiesto di fornire motivazioni o giustificazioni, nemmeno nei casi in cui questa diventi l’unica modalità di partecipazione. Ciò avviene perché il Regolamento si fonda sul principio dell’auto responsabilità dei consiglieri e delle consigliere, prevedendo anche che i lavori debbano essere seguiti in condizioni che garantiscano la dovuta concentrazione. Si tratta di un principio certamente condivisibile — e verrebbe da dire persino ovvio per chi svolge una funzione pubblica — ma che, alla prova dei fatti, ha mostrato limiti importanti.

Durante la scorsa consiliatura sono state introdotte alcune modifiche, ma senza prevedere correttivi in grado di affrontare le criticità emerse né di rafforzare un principio fondamentale: che la presenza fisica in aula debba restare la modalità preferenziale e ordinaria di partecipazione ai lavori consiliari. Il confronto democratico richiede infatti non solo la possibilità di esprimersi, ma anche uno spazio comune dove ascoltare, replicare, percepire le sfumature e i non detti del dibattito. La presenza in aula favorisce una relazione più diretta tra consiglieri e consigliere, permette un’interazione più autentica con la Giunta e contribuisce a costruire un clima di maggiore attenzione e rispetto istituzionale.

Per tutti questi motivi, in qualità di presidente della Commissione Statuto e Regolamento, da alcuni mesi sto lavorando a una proposta di revisione. Dopo aver esaminato i regolamenti di altri Comuni, ho finalizzato nei giorni scorsi un testo di modifica, che sarà a breve discusso in Commissione, con l’auspicio di poterlo portare all’approvazione del Consiglio comunale già nel mese di luglio.

Confido che tutto il Consiglio voglia condividere questa direzione, all’insegna della trasparenza, della serietà e della responsabilità istituzionale.

Anna Zonari
Consigliera Comunale La Comune di Ferrara
Presidente Commissione Statuto e Regolamento

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