Economia e Lavoro
28 Giugno 2025
La Funzione Pubblica lamenta "un grave divario salariale tra lavoratrici e lavoratori che svolgono lo stesso lavoro all'interno dello stesso servizio pubblico"

Rinnovo servizi educativi. Cgil: “Ancora nessuna risposta”

di Redazione | 2 min

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Nessuna risposta dall’amministrazione comunale e dall’assessore Chiara Scaramagli alla Funzione Pubblica della Cgil che aveva chiesto chiarezza in merito alla gestione futura dei Servizi Educativi 0-6 e nello specifico al rinnovo degli affidamenti. Il sindacato continua a lamentare la grave incertezza rispetto al futuro di questi servizi, sia per quanto riguarda la loro possibile evoluzione come struttura organizzativa e gestionale, sia per la prospettiva lavorativa delle educatrici e degli educatori

Risposte che non sono arrivate “nemmeno durante il Question Time presentato nel Consiglio Comunale di lunedì 23 giugno, occasione in cui l’Amministrazione è stata interrogata su tempistiche, percorsi gestionali e modalità previste per il rinnovo”. Con l’assessora che, spiegano, “si è limitata a un excursus giuridico burocratico, ribadendo generici impegni temporali e garantendone efficienza e trasparenza, senza però affrontare nei contenuti il vero nodo della questione”.

“Il problema – scrivono – è chiaro e concreto trattandosi di affidamenti attraverso contratti di lavoro diversi, dove le condizioni economiche di riferimento cambiano, questo crea un grave divario salariale tra lavoratrici e lavoratori che svolgono lo stesso lavoro all’interno dello stesso servizio pubblico”.

La Fp Cgil ritiene “inaccettabile che a parità di mansioni continuino a esistere disuguaglianze retributive” ed è per questo che hanno “chiesto ufficialmente con forza l’apertura di un tavolo di confronto e approfondimento, finalizzato a individuare soluzioni efficaci, condivise e sostenibili a beneficio di lavoratrici e lavoratori e conseguentemente della qualità dei servizi educativi stessi”.

“Serve un confronto vero, trasparente e tempestivo – ribadiscono -. Le lavoratrici e i lavoratori dei servizi educativi meritano rispetto, valorizzazione e pari diritti, non dichiarazioni di principio”.

Si dicono disponibili al dialogo, ma fanno anche sapere che non resteranno in silenzio “di fronte a questa persistente mancanza di risposte”.

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