Spesso il mondo del calcio viene denigrato per i cattivi esempi che riceviamo, ma vi sono anche aspetti positivi. Lautaro Martinez, ad esempio, ha pagato 5000 euro di multa per due bestemmie pronunciate dopo la sconfitta con la Juventus del 16 febbraio scorso.
E buon per lui che le bestemmie fossero state pronunciate lontano dall’ arbitro, se no avrebbe dovuto saltare la gara successiva.
L’ art. 37 del Codice di Giustizia Sportiva, prevede infatti (dal 2019) una giornata di squalifica se l’arbitro riporta l’espressione blasfema nel suo referto.
Inutile dire che calciatori e allenatori stanno ora molto più attenti a non bestemmiare. Mi complimento con i dirigenti della FIGC che hanno saputo arginare un fenomeno che stava prendendo piede soprattutto fra i giovani calciatori, persuasi che si potesse impunemente bestemmiare durante le partite.
Morale della favola: quando si vuole arginare un fenomeno negativo i mezzi esistono.
Se le forze dell’ordine, di fronte a una bestemmia, contestassero l’ illecito amministrativo (previsto dalla attuale normativa) molti concittadini maleducati, toccati nel portafoglio, ci penserebbero due volte prima di bestemmiare nuovamente e di offendere l’ educazione e i sentimenti altrui.
Manuel Bacilieri
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