Plaudo all’intervento di Alcide Mosso che ha richiamato l’attenzione del sindaco e delle forze dell’ordine sulla bestemmia risuonata durante un recente concerto in piazza Ariostea.
Purtroppo, mentre la polizia locale è pronta a multare chi sfora anche di pochi minuti il tempo di sosta, assistiamo ad un’inerzia diseducativa di fronte ad altri comportamenti poco civili che andrebbero contestati e sanzionati. Inerzia che ingenera, specie nei giovani, l’idea che si possa bestemmiare in pubblico senza subire alcuna conseguenza.
Spero che prefetto, questore e sindaco impartiscano direttive adeguate e che certi consiglieri, come il leghista Massimiliano Guerzoni, sempre pronti a difendere a parole i valori familiari e cristiani nonché la buona educazione, si facciano carico, in consiglio comunale, di un problema che non può essere considerato di secondaria importanza.
A parte la deprecabile volgarità dei bestemmiatori, la legge va rispettata e i comportamenti ritenuti illeciti dal nostro ordinamento giuridico, non possono essere ritenuti quisquilie o robetta di poco conto, al di là dell’ aspetto religioso. Credere o non credere in Dio non ha rilevanza. Ha invece rilevanza il rispetto che si deve a chi crede, che sia cattolico, ebreo o appartenente ad altre religioni.
La bestemmia sta diffondendosi in discoteche, locali pubblici e sui social. Rimanere in silenzio non aiuta la civile convivenza e il rispetto reciproco.
Ognuno faccia la sua parte e ricordi che le norme giuridiche, finché sono in vigore, devono essere rispettate da tutti, indipendentemente dalle convinzioni etiche o religiose di ciascuno.
Bruno Cavicchi