Politica
27 Giugno 2025
La segretaria del Pd cittadino replica al sindaco sulla scelta di piazza Ariostea per i concerti: "Manca l’ascolto dei cittadini. Prevalgono marketing e propaganda"

Zerbini contro Fabbri: “Ferrara non è un brand, è una comunità”

di Redazione | 3 min

Leggi anche

Al Big Town per il ‘pizzo’. Piccinini ricorre in Appello

Tornerà in aula - davanti alla Corte d'Appello del tribunale di Bologna - il 22enne Lorenzo Piccinini. Lo farà come imputato per la tentata estorsione a Vito Mauro Di Gaetano, proprietario del bar Big Town di via Bologna, a cui - con la complicità del 41enne Davide Buzzi - aveva chiesto il versamento di una sorta di 'pizzo' pari a 3mila euro

Il dibattito sull’uso di piazza Ariostea per i grandi eventi estivi, in particolare i concerti del Ferrara Summer Festival, continua a infiammare il confronto politico e civile in città. Dopo le lamentele di residenti e comitati civici per i disagi legati alla musica ad alto volume e al traffico, è intervenuta con un lungo post su Facebook Giada Zerbini, segretaria comunale del Partito Democratico di Ferrara, rispondendo direttamente al sindaco Alan Fabbri.

Zerbini non contesta il valore degli eventi in sé, ma accusa l’amministrazione di non avere “né capacità né voglia di ascolto”. Scrive: “Il punto, Sig. Sindaco, non è se gli eventi siano belli o brutti, rumorosi o silenziosi e se ci piacciono o meno […] Il vero problema è un altro: colpisce la totale assenza di capacità e voglia di ascolto dei cittadini da parte di chi governa oggi questa città”.

Nel suo intervento, la segretaria dem sottolinea il rispetto per chi partecipa agli eventi e per le categorie economiche favorevoli al festival, ma denuncia un modello di gestione “chiuso in se stesso, che preferisce la propaganda all’ascolto, il marketing alla partecipazione”. Zerbini ribadisce colme sia legittimo il disagio espresso dai residenti, specialmente da chi “vive, lavora, studia o si cura” nella zona interessata.

La critica si estende anche al linguaggio usato da Fabbri nel suo post, che giustificava la scelta di piazza Ariostea con “otivazioni tecniche e di opportunità”, ma senza – secondo Zerbini – “considerare minimamente le ragioni umane, di salute e di benessere”. La segretaria Pd aggiunge: “Possibile che sia più importante il marketing per lui?”.

Zerbini contesta inoltre la narrazione di Fabbri secondo cui i comitati cittadini sarebbero strumentalizzati dall’opposizione: “L’amministrazione comunale non può ridurre comitati civici nati spontaneamente a gruppi di faziosi oppositori politici”, puntualizzando che i consiglieri Pd erano presenti “da osservatori, al pari di altri partiti di minoranza”.

Di fronte alla  visione espressa dal sindaco – per cui “la piazza è di tutti, non solo dei residenti” e Ferrara deve superare “un limite mentale” per affermarsi come città di grandi eventi – la leader del Pd locale propone un’alternativa: “Una città che non ha bisogno per forza di rumore e di soli concerti per sentirsi viva, ma che deve programmare con equilibrio, sensibilità e rispetto”. Il messaggio è chiaro: Ferrara “non è un brand”, ma “una comunità” e la politica deve partire “dai bisogni delle persone, non dalle logiche di profitto”.

Nel suo post, Fabbri aveva difeso la scelta di piazza Ariostea sottolineandone il valore strategico: “Con Piazza Ariostea, Ferrara ha scoperto di avere una carta importantissima da giocare per aggiudicarsi gli artisti”, aggiungendo che “fare concerti in una piazza […] ci consente di far conoscere la città”. Ha poi definito legittimo il disagio dei residenti, ma lo ha anche derubricato come “il prezzo del cambiamento, della crescita, del coraggio di scommettere su Ferrara”.

La polemica si innesta su una frattura più profonda, tra chi vede nella promozione turistica e nella visibilità mediatica la via per il rilancio cittadino, e chi invece teme che questa spinta sacrifichi la vivibilità e il senso di comunità. Lo scontro è appena cominciato, e promette di accompagnare l’estate ferrarese, tra musica, proteste e visioni divergenti di città.

Grazie per aver letto questo articolo...

Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com