Comacchio. Dal 17 al 19 giugno Comacchio ha ospitato il 10° Congresso Internazionale di Tafonomia e Fossilizzazione “Taphos 2025”, che ha riunito esperti da tutto il mondo – dagli Stati Uniti al Giappone – per condividere scoperte, metodologie e casi studio sui temi della paleontologia e preistoria.
L’iniziativa è stata promossa dall’Università di Ferrara, coordinata da Davide Bassi del Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra, da Ursula Thun Hohenstein del Dipartimento di Studi Umanistici e da Ornella De Curtis del Museo di Paleontologia e Preistoria “Piero Leonardi” del Sistema Museale di Ateneo.
“La tafonomia studia i processi che avvengono tra la morte di un organismo e il suo ritrovamento come fossile – spiega Davide Bassi – Analizzando come si conservano i resti, è possibile ricostruire gli ecosistemi del passato. Tra gli obiettivi ci sono lo studio dei diversi modi di preservazione, la durata e gli effetti della rielaborazione post-mortem, e l’influenza di fattori come la predazione o l’attività umana. L’obiettivo finale è ricostruire gli ambienti del passato nel modo più dettagliato possibile, interpretando le informazioni conservate nei fossili”.
I riassunti delle comunicazioni scientifiche saranno oggetto di pubblicazione su un volume speciale degli Annali online dell’Università di Ferrara, sezione Fisica e Scienze della Terra.
Nel corso dell’iniziativa è stata proposta ai partecipanti l’escursione nel Parco del Delta del Po, con la guida scientifica del direttore del Parco Massimiliano Costa, e la visita al Museo del Delta Antico curata dal direttore del Museo Marco Bruni.
L’azienda Vassalli, eccellenza del territorio, ha offerto un assaggio di prodotti realizzati con farina di monococco, un grano antico già presente nell’alimentazione del Neolitico.
“L’assaggio di pane al monococco durante il congresso ha rappresentato un simbolico legame tra passato e presente, mostrando come la tafonomia unisca scienza, memoria e quotidianità – sottolinea Bassi – Il monococco infatti, uno dei primi cereali coltivati dall’uomo oltre 10.000 anni fa, è importante testimone dell’evoluzione delle prime società agricole: I resti tafonomici di monococco, spesso rinvenuti in contesti archeologici, permettono di ricostruire abitudini alimentari, tecniche agricole e scambi del passato. Studiare questi resti, insieme a quelli ossei, aiuta a comprendere meglio l’ambiente e la vita delle antiche popolazioni”.
L’evento è stato organizzato in collaborazione con il consorzio Futuro in Ricerca di Ferrara e l’agenzia Podeltatourism di Comacchio ed è patrocinato dalla Società Paleontologica Italiana, dall’Associazione Italiana di Archeozoologia, dalla Sociedad Española de Paleontología, dall’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità-Delta del Po, e dal TaphEn European network.
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com