Lagosanto. Parlava di “sanità al collasso” la Fp Cgil nel proclamare lo stato di agitazione e quattro presidi davanti ai principali ospedali della provincia. Avevano iniziato il 5 giugno a Cona per proseguire il 12 a Cento e il 19 ad Argenta. L’ultimo appuntamento il 26 giugno all’ospedale del Delta denunciando “la carenza di personale e la mancanza di risposte concrete da parte delle Direzioni delle Azienda Sanitarie Ferraresi”.
Un tema che “riguarda tutte e tutti” come testimoniato dalla “partecipazione di lavoratrici e lavoratori” ma anche dalle “numerose manifestazioni di solidarietà da parte dei cittadini”, a cui hanno distribuito i volantini.
“Il bisogno di investimenti per l’assunzione di personale affinché i servizi rimangano accessibili – spiega la Fp Cgil di Ferrara – è un’urgenza collettiva. La sanità è fatta di persone e senza persone non esistono servizi”.
Il percorso non si ferma e nei prossimi giorni convocheranno una nuova tornata di assemblee per decidere, insieme a lavoratrici e lavoratori, come proseguire con lo stato di agitazione.
“Anche ai tavoli di contrattazione il nostro impegno non si arresta – proseguono -. Abbiamo proposto all’Azienda di colmare il gap salariale degli autisti soccorritori dell’area operatori, riconoscendo loro l’equivalente del tabellare previsto per l’area superiori. Alla luce del nuovo Contratto Collettivo Nazionale, firmato da alcune organizzazioni sindacali, che non dà alcuna risposta né agli autisti soccorritori (ancora una volta senza un profilo riconosciuto), né sul fronte salariale, la Fp Cgil è più determinata che mai a creare le migliori condizioni di lavoro a livello territoriale”.
Dicono di essere pronti a contrattare e anche a mobilitarsi per “rivendicare tutto ciò che serve per dare dignità al lavoro e qualità alla sanità pubblica”.