Sono stati sentiti 5 testi, tre per l’accusa e due per la difesa, nel processo che vede imputato un 72enne italiano accusato di stalking e di aver abusato della nuora, una donna di nazionalità straniera all’epoca dei fatti 30enne, quando viveva sotto il suo stesso tetto. L’uomo, nonostante il sollecito della presidente Piera Tassoni, non si è presentato per rendere esame.
I tre testimoni portati dagli avvocati che assistono la donna – era presente l’avvocato Gabriele Farinelli per il titolare del fascicolo Gianni Ricciuti – hanno confermato le condotte di stalking in quanto presenti durante l’accaduto. Più difficile invece avere una testimonianza diretta dell’abuso in quanto nessuno era presente ma hanno comunque potuto riportare alcune confidenze della donna che li confermerebbero così come confermerebbero le difficili condizioni psicofisiche della parte offesa.
Al contrario i due testi della difesa hanno negato la possibilità che qualsiasi molestia sia stata compiuta e lo stalking perpetrato.
I fatti, avvenuti in città, iniziano a fine 2020 quando, dopo il matrimonio, la donna va a vivere con suo marito e i suoi due figli minorenni a casa dei genitori di lui.
A fine 2023 però, per qualche motivo, qualcosa si rompe nella relazione sentimentale tra lei e il marito e la 30enne decide di rivolgersi a un legale, l’avvocato Gianni Ricciuti, per iniziare l’iter di separazione. Inizialmente si pensa a una ‘normale’ divorzio dovuto alle difficoltà e agli ostacoli che una coppia può affrontare durante la quotidianità, ma ben presto emerge altro.
Passo dopo passo, infatti, la donna entra in confidenza e si apre col suo avvocato, a cui racconta che da qualche mese il suocero, dopo che lei aveva lasciato l’abitazione familiare, aveva iniziato a perseguitarla con pedinamenti e appostamenti sia sul posto di lavoro che sotto la sua nuova abitazione, spesso con scenate tra offese e strattonamenti.
Una serie di comportamenti che sarebbero andati avanti dal luglio a novembre 2023, quando la donna esasperata, dietro il consiglio del suo legale, decide di sporgere denuncia ai carabinieri e la Procura di Ferrara, sulla scorta delle prove raccolte, emette il divieto di avvicinamento nei confronti del 72enne.
Ma è proprio davanti ai militari che la donna crolla e inizia a raccontare i motivi che l’avevano portata a chiedere la separazione dal marito, spiegando che per circa tre anni, da fine 2020 a luglio 2023, sarebbe stata costretta dal suocero a subire atti sessuali dietro il ricatto di raccontare tutto al figlio se avesse aperto bocca.
Secondo l’impianto accusatorio ricostruito dalla Procura di Ferrara infatti, usando la forza e soggiogando la donna al suo volere, in più occasioni, mentre suo figlio era assente, il 72enne avrebbe palpeggiato, baciato e avuto rapporti sessuali completi con la 30enne contro la sua volontà. Rapporti consumati in casa, nel bagno del treno, nella casa in cui lei si era trasferita per cercare di fuggire da quel vortice che l’aveva giorno dopo giorno divorata.
In un primo momento, lei aveva lasciato l’abitazione dei genitori di lui, senza però riuscire a liberarsi dell’uomo, che aveva continuato a farle stalking fino a quando, parlando col suo avvocato aveva trovato il coraggio per denunciare quanto le era accaduto.
Udienza aggiornata al prossimo 15 ottobre.
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