Spettacoli
26 Giugno 2025
Cala il sipario sul festival di teatro contemporaneo di Ferrara. Due appuntamenti con il Sommo Poeta e con Il circolo dei bugiardi

Flussi danteschi a teatro: ultimo weekend di Bonsai

di Redazione | 2 min

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Presentata la nuova edizione del Festival di Danza Contemporanea "La città che danza" 2025, organizzato dal Teatro Comunale Claudio Abbado. In programma da settembre a novembre, la rassegna porterà nei luoghi più suggestivi della città grandi nomi della danza contemporanea insieme a giovani talenti e debutti assoluti

Ultimo weekend di spettacoli per la nona edizione di Bonsai – Festival di teatro contemporaneo di Ferrara, ideato e organizzato dall’associazione Ferrara Off. Si comincia sabato 28 giugno all’impianto idrovoro Sant’Antonino di via Fiaschetta dove, alle 21:15, il grande attore teatrale “prestato” al cinema Giorgio Colangeli porterà la prima nazionale di Flussi danteschi. Noto per la sua “eroica” performance di recitazione dell’intera Divina Commedia a memoria, Colangeli presenterà nei luoghi della bonifica di Ferrara un viaggio in parole e poesia nelle correnti e nelle acque descritte dal Sommo Poeta.

Per domenica 29 alle 21:15 il Teatro Ferrara Off  di Viale Alfonso d’Este I, quartier generale del festival, ospiterà la prima assoluta site specific de Il circolo dei bugiardi della Compagnia Menoventi, fondata nel 2005 da Consuelo Battiston e Gianni Farina per generare opere che intersecano teatro, musica, radio, video e arti visive. Un compleanno importante, quello dei vent’anni, che Menoventi celebra con un racconto circolare, in cui inizio e fine si intrecciano costantemente e che mette al centro – punto fisso del percorso di ricerca della compagnia – il pubblico, il piacere dello stare insieme, il teatro come spazio di confronto, gioco collettivo e antidoto alla solitudine.

“Menoventi + 20 fa zero – hanno affermato Battiston e Farina: – l’augurio è che questo apparente vuoto che ne risulta si carichi di energie e diventi uno spazio da cui tracciare nuove coordinate. D’altra parte lo zero è un cerchio che non si chiude e che si pone come origine di tutti i numeri che seguiranno; è la pagina bianca da riempire, l’epicentro di una tensione creativa in cui tutto può manifestarsi”

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