Attualità
25 Giugno 2025
L’edificio cinquecentesco, di proprietà oggi dell’Università di Ferrara, sarà trasformato nella nuova biblioteca della Facoltà di Lettere.

Palazzo Gulinelli chiuso dopo il terremoto. Si intravede la fine del tunnel

di Redazione | 2 min

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di Emanuele Gessi

Approvato in consiglio comunale il progetto di restauro del palazzo Gulinelli Contughi, che porterà l’edificio cinquecentesco, di proprietà oggi dell’Università di Ferrara, a essere riaperto al pubblico, trasformandosi nei prossimi anni nella nuova biblioteca della Facoltà di Lettere.

Parlando di tempistiche, tuttavia, ancora poche le indicazioni rilasciate al riguardo, con l’assessore all’urbanistica e all’edilizia Stefano Vita Finzi che ha dichiarato: “I tempi si spera siano rapidi ma ancora l’Università non ce li ha comunicati. Noi stiamo collaborando con l’Ateneo, che ha deciso di accelerare dopo tanti anni di fermo dovuto a problemi di progettazione dell’intervento”.

Affermazioni alle quali il consigliere dem Davide Nanni ha voluto replicare, auspicando che la disponibilità bipartisan del consiglio porti Unife ad accelerare le procedure di recupero.

L’intervento, in ogni caso, è destinato a imprimere una svolta storica al palazzo di via Savonarola 38, che si trova chiuso dal 2012 a causa dei danni subiti durante il terremoto.

Durante il consiglio comunale il progetto di restauro ha raccolto le lodi convinte della consigliera dem Anna Chiappini, che ha parlato di un “passo fondamentale e importantissimo, con il quale ci si avvia a restituire alla città un palazzo con grandiosi riferimenti storici e culturali, rifunzionalizzandolo a beneficio degli studenti”.

Il valore complessivo dell’opera si attesta a 9 milioni e 136 mila euro e registra il cofinanziamento da fondi ministeriali e regionali nell’ambito del Piano Opere Pubbliche post-sisma. Quello del Gulinelli Contughi fa inoltre parte del più ampio “cantiere della conoscenza” dell’Ateneo di Ferrara, che vede protagonisti anche altri tre palazzi affacciati sulla via Savonarola, quali il Renata di Francia, lo Strozzi e il Tassoni-Mirogli.

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