Gentile Direttore,
l’inesorabile chiasso notturno, parte integrante della città divenuta sede di sgangherate discoteche a cielo aperto, induce molti cittadini sottoposti al devastante inquinamento acustico ad inviare ai giornali lettere di protesta.
Curiosamente, in quei reclami non viene mai evidenziato che le pattuglie della Polizia Locale passano senza sanzionare chi è responsabile della “cagnara” prodotta da chi si intrattiene a lungo sul posto dopo ore di martellanti “spettacoli musicali”, allontanando ulteriormente il ritorno alla quiete pubblica!
Forse gli agenti della Polizia Locale nei turni notturni salgono su auto perfettamente insonorizzate, perché percorrendo Via Darsena dopo mezzanotte (quando arrivano, se chiamati da residenti esasperati) non possono evitare di vedere gruppi di giovani che schiamazzano, quando non giocano a ping pong, o a pallone, o saltano esultanti sugli skateboard. Oppure ritengono che siano assembramenti di sordomuti, visto che tirano dritto senza esitazioni?
O si tratta delle conseguenze di una deformazione professionale, per la quale si può redigere una multa solo in presenza di un tergicristallo sotto cui infilarla?
Sembra proprio che la decisione di sostituire la nostra presunta Città d’Arte (obiettivo invero troppo ambizioso) con l’attuale Città Divertimentificio strapiena di bar abbia reso inutile sapere che:
“Il disturbo della quiete pubblica, disciplinato dall’articolo 659 del codice penale italiano, si verifica quando rumori, schiamazzi o altre emissioni sonore superano la normale tollerabilità e disturbano il riposo o le occupazioni di un numero indeterminato di persone, anche se non necessariamente molte.”
Paolo Giardini