Cento. Con un messaggio chiaro e diretto, il movimento civico Orgoglio Centese lancia un appello alla città: “Il centrodestra non è proprietà privata”. Un’espressione forte, rilanciata anche graficamente in un volantino diffuso sui social, che sintetizza una critica esplicita ai metodi divisivi utilizzati da parte della rappresentanza politica locale.

Nei giorni scorsi, Orgoglio Centese ha proposto “di costruire un percorso politico serio, basato sul confronto e sul rispetto reciproco”, rivolgendosi a tutte quelle forze civiche e politiche che si riconoscono nei valori del centrodestra, ma che non necessariamente ne condividono “i toni, i metodi o le scelte dell’attuale rappresentanza locale”.

Non solo: l’invito è stato esteso anche a chi, provenendo da altri orizzonti politici o non riconoscendosi in alcun partito, “avrebbe comunque voglia di impegnarsi per la nostra comunità”. L’obiettivo è chiaro: mettere al centro contenuti, proposte e una visione aperta, inclusiva e pluralista, “offrire ai cittadini di Cento un’alternativa credibile”.

Il movimento denuncia però con amarezza che, a fronte di questo tentativo, “c’è chi continua a usare i social per alimentare divisioni, escludere voci e tracciare confini personali”, come se il centrodestra fosse terreno esclusivo di pochi. Una dinamica che – secondo Orgoglio Centese – sta ostacolando ogni possibilità di costruzione condivisa: “Una figura che, giorno dopo giorno, sta demolendo ogni tentativo di dialogo, di sintesi, di costruzione politica, proclamandosi di fatto ‘imperatrice’ del centrodestra locale”.

Nonostante “una valanga di attacchi di parte”, il movimento rifiuta il vittimismo e rilancia: “Noi rispondiamo con la politica. Quella vera. Quella fatta di confronto, di rispetto e di progetti per Cento. E continueremo a farlo”.

Orgoglio Centese chiude il proprio appello con un messaggio che suona come un programma di lungo periodo: “Perché Cento merita molto di più delle polemiche da tastiera. E molto più di una voce sola o di un manipolo di voci che non cambia da decenni”.