Falsificare ricette per riuscire ad ottenere farmaci psicotropi come oppioidi o benzodiazepine. L’ultimo fatto di cronaca è di fine maggio e l’ordine dei Farmacisti della provincia di Ferrara segnala “il preoccupante fenomeno” che “interessa tutto il territorio nazionale e anche il nostro non fa eccezione”.
“Sono numerosi – fanno sapere – i casi in cui i farmacisti, insospettiti delle richieste, hanno denunciato all’autorità giudiziaria e informato l’Ordine dei Farmacisti. L’allerta, emersa nelle scorse settimane, è riportata anche in una circolare della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (FOFI) nella quale si richiama l’attenzione sull’acquisto di psicofarmaci da parte di minori attraverso ricette falsificate”.
Lo stesso presidente dell’ordine di Ferrara, Marcello Delfino, dichiara “di ricevere quotidianamente segnalazioni relative alla circolazione di ricette mediche falsificate” e assicura “la massima diffusione di tali segnalazioni tra gli iscritti, al fine di prevenire o individuare situazioni di prescrizioni illegittime al momento della dispensazione”.
Delfino invita “tutti i farmacisti a continuare a verificare, con la massima attenzione, le prescrizioni mediche all’atto della dispensazione, con particolare cautela alle prescrizioni che provengono da altre Regioni o da ambiti diversi da quelli dell’abituale bacino di utenza della farmacia”. Fa notare che “si sono verificati casi di utilizzo di ricette completamente falsificate o fatte su ricettari ‘bianchi’ (non del servizio sanitario nazionale) sottratti in altre province fuori regione”.
L’Ordine così come il suo presidente sono in costante contatto con i carabinieri del Nas e del Nucleo Investigativo e con i colleghi del Servizio Farmaceutico dell’Azienda Usl di Ferrara per vigilare sulla problematica.
Delfino pone l’accento anche sul problema sociale legato alle dipendenze e ricorda i dati dell’ultima indagine “Espad 2024 (European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs), che raccoglie dati su 113.882 studenti di 15 e 16 anni in 37 Paesi europei, tra cui 25 Stati membri dell’UE, emergono nuovi segnali di allarme legati all’uso improprio di farmaci a scopo di abuso”.
“Una possibile soluzione – propone – è sicuramente l’implementazione della ricetta elettronica generata personalmente dal medico prescrittore in modalità informatizzata (ricetta dematerializzata) che riduce il rischio di manomissioni”.
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