Eventi e cultura
20 Giugno 2025
Cidas, Conservatorio "G. Frescobaldi" e Fondazione Teatro Comunale insieme per un progetto che culminerà con la messa in scena all'Abbado de "Il matrimonio segreto" di Domenico Cimarosa

Opera Childern’s Lab, la musica incontra la lirica

di Redazione | 6 min

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Per avvicinare le nuove generazione all’Opera lirica nasce Opera Childern’s Lab dalla collaborazione tra Cidas, Conservatorio “G. Frescobaldi” e la Fondazione Teatro Comunale. Il progetto culminerà con la messa in scena all’Abbado de “Il matrimonio segreto” di Domenico Cimarosa il 29 giugno 2025.

A presentare il progetto Carlo Bergamasco, direttore generale del Teatro; Marinella Dell’Eva, ideatrice di Opera Children’s Lab; Fausto Di Benedetto, docente Conservatorio e tutor del dottorato di Dell’Eva; Elias Becciu, responsabile settore educativo di Cidas e Chiara Pocobelli, coordinatrice educativa di Cidas. 

Dal 23 al 27 giugno 2025, la Sala Prove 1 del Teatro ospiterà cinque incontri mattutini (ore 9-12) del laboratorio rivolto a bambini dai 6 agli 11 anni. Condotto da Dell’Eva, pianista, Maestro collaboratore e dottoranda presso il Conservatorio di Ferrara, il laboratorio mira a far vivere ai più piccoli un’esperienza unica, unendo musica, voce ed emozione. 

Attraverso giochi, ascolti, attività manuali e musicali, i partecipanti impareranno a conoscere cosa ruota attorno a un’Opera. Saranno coinvolti in attività pratiche che stimoleranno la manualità, tra cui la costruzione della propria bacchetta d’orchestra, la coordinazione motoria, il ritmo e la fantasia, culminando in momenti esperienziali come la direzione di un’orchestra e l’esplorazione del “dietro le quinte” del Teatro, compresa la partecipazione alla prova Antegenerale dell’Opera. Ogni bambino sarà accompagnato da un libretto didattico personalizzato, un vero e proprio diario musicale per annotare scoperte e riflessioni. L’obiettivo è chiaro: far sì che l’opera lirica diventi un’avventura straordinaria, vissuta con meraviglia, immaginazione e desiderio di scoprire

Il progetto si inserisce nelle attività del dottorato istituito dal Conservatorio Frescobaldi e cofinanziato dalla Fondazione Teatro. Oggetto della ricerca è la valorizzazione del maestro collaboratore in chiave didattica, esplorando il ruolo educativo di questa figura, che – tradizionalmente – si inserisce come un tassello fondamentale della preparazione e messa in scena di opere liriche. Il Maestro Collaboratore, infatti, sostituisce l’orchestra durante le prove dei cantanti, consentendo la preparazione accurata delle specifiche parti vocali prima delle prove d’assieme. La proposta di Marinella Dell’Eva è di arricchire questo ruolo facendone anche un intermediario essenziale tra il teatro e la scuola, con l’obiettivo di divulgare l’Opera tra i giovani. La ricerca analizza il ruolo di questa figura in diversi teatri italiani e internazionali per identificare le migliori pratiche di coinvolgimento educativo. L’obiettivo è offrire un modello per altri maestri collaboratori e creare nuove partnership tra istituzioni artistiche e scolastiche. Questa prospettiva permetterà al maestro collaboratore di applicare le proprie competenze in un contesto educativo, creando un legame innovativo tra arte e scuola. 

Il laboratorio Opera Children’s Lab si colloca tra le iniziative che ruotano attorno alla produzione de Il matrimonio segreto, che andrà in scena il prossimo 29 giugno alle 21 presso il Teatro Abbado di Ferrara, realizzata nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), Missione 4 “Istruzione e ricerca” – Componente 1 – Investimento 3.4 – Sub-Investimento T5 “Partenariati strategici/iniziative per innovare la dimensione internazionale del sistema AFAM”. Questa produzione, frutto della nuova collaborazione tra il Conservatorio di Ferrara, l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”, l’Accademia Teatro alla Scala di Milano e la Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, vedrà protagonisti giovani studenti provenienti da istituzioni italiane ed europee. L’orchestra sarà composta da allievi selezionati dai conservatori italiani e partner europei (Riga, Cracovia, Breslavia, Pamplona, Vigo, Valencia), mentre il cast vocale sarà formato da studenti delle istituzioni AFAM italiane, sottolineando l’investimento sulla valorizzazione dei giovani artisti. Il progetto si propone come modello virtuoso di diplomazia culturale, fondato su collaborazione, formazione condivisa e mobilità, promuovendo il Made in Italy artistico in ambito internazionale. 

Carlo Bergamasco, dopo aver portato i saluti dell’assessore comunale alla Cultura di Ferrara, Marco Gulinelli, ha dichiarato che iniziative come queste sono «un passo fondamentale verso la costruzione di un legame più profondo tra le nuove generazioni e il patrimonio culturale dell’opera. Crediamo fermamente che l’arte debba essere accessibile e coinvolgente per tutti, e progetti come Opera Children’s Lab incarnano perfettamente questa visione. È entusiasmante vedere come i bambini possano toccare con mano l’arte teatrale e come la ricerca di Dell’Eva possa ridefinire il ruolo del maestro collaboratore nel contesto educativo». 

Per Annamaria Maggese, direttrice del Conservatorio, «Opera Children’s Lab rappresenta un’opportunità preziosa per il nostro Conservatorio: un’occasione per portare la musica fuori dalle aule e avvicinare i bambini al teatro, intercettando un pubblico nuovo, curioso, in crescita. Iniziative come questa consolidano il legame con il Teatro Comunale di Ferrara, un alleato imprescindibile nella nostra missione formativa e culturale. La collaborazione tra il Conservatorio, la Fondazione Teatro e Cidas testimonia la volontà di costruire ponti tra le istituzioni, coinvolgendo i più piccoli in un percorso che non è solo educativo, ma anche profondamente creativo ed emozionante. Al centro di questo progetto c’è una visione innovativa del fare musica oggi, che si nutre di ricerca, dialogo e responsabilità educativa. Il lavoro di Dell’Eva, con il suo focus sulla figura del maestro collaboratore come mediatore tra scuola e teatro, apre una nuova strada: quella di un professionista capace di connettere mondi diversi, valorizzando le potenzialità dell’opera come linguaggio accessibile, giocoso e profondamente umano. Siamo orgogliosi di essere parte di questo percorso e di contribuire, attraverso la nostra comunità artistica e accademica, alla formazione del pubblico di domani». 

Per Fausto Di Benedetto «l’idea di questo progetto è nata più di un anno fa, con l’intento di immaginare un percorso ad hoc per Ferrara. La scommessa più difficile era quella di avvicinare i bambini a un’opera del Settecento. Il nostro desiderio è che questi bambini possano avere un primo approccio con il mondo dell’opera, studiando ciò che può essere loro più utile e coinvolgente. Questo progetto rappresenta una novità per i Conservatori italiani e siamo fiduciosi che potrà potenzialmente formare i futuri nuovi musicisti». 

«Opera Children’s Lab racchiude in sé un’enorme potenzialità educativa» ha detto Elias Becciu secondo cui «non si tratta di una semplice esperienza imitativa, ma di un’opportunità unica per i bambini di entrare nel vivo del teatro, a contatto diretto con le persone che realizzano l’opera. Cidas ha creduto fin da subito in questo progetto, riconoscendone la capacità di raggiungere le famiglie e di offrire un’esperienza completa, sicura e appagante per i più piccoli. Siamo orgogliosi di valorizzare questo investimento nel futuro dei nostri giovani», mentre Chiara Pocobelli ha definito questo progetto «una preziosa opportunità per le famiglie, offrendo attività anche pomeridiane per i bambini che partecipano ai laboratori. Siamo convinti che si divertiranno, grazie a questa proficua collaborazione». 

Marinella Dell’Eva ha aggiunto che questa è «un’esperienza innovativa, sono particolarmente entusiasta sia per averla ideata, sia per la possibilità di sperimentarla e viverla in prima persona. L’approccio diretto dei bambini al mondo dell’opera all’interno del teatro stesso rappresenta un’occasione formativa di grande valore, resa ancora più efficace dal fatto che il tutto avviene sotto forma di gioco. Questo consente il vero learning by doing, in cui i contenuti vengono assimilati attivamente, raggiungendo i bambini in modo diretto e senza mediazioni. I partecipanti possono comprendere il fascino dell’opera lirica ma anche la sua complessità attraverso un divertimento “attivo”. Sono convinta che questo tipo di approccio sia la base per la formazione di un nuovo pubblico più consapevole e curioso». 

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