Portomaggiore. A due anni dalla fine della pandemia di Covid-19, a Portomaggiore prende vita un’iniziativa che unisce memoria, sostenibilità e creatività. Si tratta di “Riciclarte”, un progetto nato all’interno della Casa Residenza Anziani “G. Colombani” – Centro Terza Età, che ha avuto come obiettivo il riutilizzo delle mascherine Ffp2 rimaste inutilizzate dopo la fine dell’emergenza sanitaria.

Durante la pandemia, le mascherine erano tra i principali dispositivi di protezione raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per contenere la diffusione del virus. Con la conclusione dell’obbligo di utilizzo, molte strutture sanitarie e residenziali si sono ritrovate con ingenti quantità di mascherine con scadenza nel breve periodo.

Nel caso della struttura di Portomaggiore, la direzione ha scelto di non smaltire semplicemente il materiale in eccesso, ma di convertirlo in risorsa. È stata quindi coinvolta l’educatrice interna Alice Bulgarelli per sviluppare un progetto di riciclo creativo. Sono così nati laboratori creati interni destinati ai residenti, in cui le mascherine sono state trasformate in fiori ornamentali, monocolore o multicolore, cuciti a mano, simbolo di rinascita dopo un periodo segnato da difficoltà e isolamento.

Nel corso di due anni, il progetto si è evoluto fino ad assumere la forma di una vera e propria collezione, grazie alla collaborazione con la stilista Anna Roma di Mezzogoro. Utilizzando non solo mascherine, ma anche scampoli di tessuti dismessi, sono stati creati abiti e gadget. Ogni pezzo è frutto di un’attenta lavorazione artigianale e porta con sé un significato che va oltre l’estetica: è il risultato concreto di un processo di trasformazione, memoria e sostenibilità.

L’iniziativa culminerà il 24 giugno in un evento aperto al pubblico, durante il quale le creazioni sfileranno in passerella nel giardino della struttura. Sarà l’occasione per condividere i risultati di un progetto che ha saputo unire generazioni, competenze e materiali in un percorso educativo e sociale.