Il teatro come spazio del détournement, del sovvertimento delle aspettative di chi guarda, della scoperta di uno sguardo differente: questo il cuore della micro rassegna Agguati| Teatro come, dove e quando meno te lo aspetti a cura di Giacomo Lillù del Collettivo Pallaksch, in scena domenica 22 giugno alle 19 al Teatro Ferrara Off (Viale Alfonso d’Este I, 13) nell’ambito della 9° edizione di Bonsai – Festival di Teatro contemporaneo di Ferrara, in programma fino al 29 giugno. Una novità assoluta, quella delle micro rassegne, che portano sul palcoscenico di Bonsai una selezione della scena teatrale Under 35, uno spazio per conoscere i nuovi linguaggi e le nuove forme della rappresentazione.
Ad aprire la serata sarà 35040, per la regia di Alessandro Businaro, una performance partecipativa sulla memoria e sulla sua natura personale e condivisa. Ogni spettatore prima dello spettacolo pescherà un biglietto, che lo condurrà in una stanza dove ascolterà una delle quattro testimonianze audio (figlia, figlio, madre, padre) legata a episodi e ricordi di una casa del passato che si trova a Villa Estense (PD), 35040. Dopo aver ascoltato le registrazioni tutto il pubblico si radunerà con il performer per fare insieme a lui un viaggio in cui verranno messe insieme le memorie di tutte le case, con l’obiettivo di creare un canto condiviso che parli di una casa comune a tutti, una casa fatta di tanti tasselli di memoria del pubblico.
Come tradurre in drammaturgia lo shitposting, ossia il deragliamento di una discussione virtuale che assume toni offensivi, è la scommessa de Il Teatropostaggio da un milione di dollari di Giacomo Lillù. Nello spettacolo, una chat ospita un’improbabile riscrittura digitale di Goldoni realizzata a suon di selfie, GIF ed emoji, mentre un manipolo di disturbatori bombarda il gruppo con meme creati proprio a partire dalle immagini condivise dagli attori. Così prende il via un’esilarante, estenuante degenerazione dei linguaggi, mentre il pubblico è chiamato a partecipare al delirio sul palco illuminando il buio della platea con gli schermi degli smartphone e riempiendola con il suono fuori sincrono delle notifiche.
Chiude la serata Ghost Track, di e con Daniele Turconi e Gianluca Agostini, uno spettacolo in cui il racconto breve incontra le dimensioni musicali e rituali della club culture, mischiandosi ad atmosfere Techno, Electro e Hardcore. Sul palco/pista da ballo le storie prendono forma attraverso la musica, scavate nella voce e nel corpo del narratore, alla ricerca di una nuova forma di racconto che possa dialogare più direttamente con lo spettatore attraverso la parola, lo spazio, il corpo e la musica, in uno spettacolo-concerto che disegna un nuovo modo di narrare e narrarsi.
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