Economia e Lavoro
20 Giugno 2025
Il presidente provinciale di Fipe Confcommercio crede che possa dare "credibilità del mercato digitale" e tutelare di migliaia di imprese, "in particolare micro e piccole attività, che non possono difendersi da recensioni false o malevole"

Ddl Pmi. Musacci: “Siamo di fronte a un passaggio decisivo”

di Redazione | 2 min

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Un tempo le chiamavano le professioni del futuro, e ora sono più che mai attuali, come ribadito dalla stessa Confcommercio nel corso della sua assemblea nazionale e che ha visto un particolare interesse proprio al mondo delle libere professioni e alla loro valorizzazione. In questo caso specifico stiamo parlando delle professioni digitali

Secondo i dati del Centro Studi del Mimit, il 70% dei consumatori basa la scelta del ristorante sulle recensioni online, e secondo l’Ufficio Studi di Fipe-Confcommercio, esse possono incidere fino al 30% sul fatturato di un locale.

Nel 2024 però ben l’8,6% delle recensioni pubblicate è risultato falso (dati TripAdvisor). Il 66% dei consumatori ha dichiarato di imbattersi regolarmente in recensioni inattendibili. Dall’analisi di questi dati nasce la proposta normativa italiana, contenuta nel Capo IV del Disegno di Legge annuale sulle Pmi.

Ascom Ferrara dice di apprezzare “le parole espresse ieri in una nota stampa dal Ministro del Turismo Daniela Santanchè, che ha rimarcato l’importanza di proteggere imprese e consumatori da contenuti ingannevoli, per fare un passo avanti nella costruzione di un mercato digitale più trasparente e affidabile e l’impegno a continuare il lavoro con determinazione, per costruire un testo efficace e coerente con la normativa europea”.

La proposta normativa, attualmente incardinata presso il Senato, prevede misure come la limitazione temporale per la pubblicazione delle recensioni (entro 15 giorni dalla fruizione del servizio), alla necessità di verificarne l’autenticità, fino al diritto per le imprese recensite di replicare e chiedere la rimozione di commenti ingannevoli o superati. Per la prima volta, si riconosce alle imprese un diritto all’oblio digitale e si vieta esplicitamente il commercio di recensioni.

“Siamo di fronte – commenta Matteo Musacci, presidente provinciale di Fipe Confcommercio Ferrara – a un passaggio decisivo per la credibilità del mercato digitale e per la tutela di migliaia di imprese, in particolare micro e piccole attività, che non possono difendersi da recensioni false o malevole. Il Governo ha avuto il merito di affrontare con coraggio un tema troppo a lungo ignorato. Ora è fondamentale non arretrare di fronte alle pressioni delle grandi piattaforme internazionali”.

La proposta italiana ha sollevato in questi mesi un ampio confronto con le istituzioni europee e i principali operatori digitali, da TripAdvisor a Trustpilot, che hanno espresso parere contrario. Per questo, Fipe – insieme ad Hortec, l’associazione europea di riferimento per il turismo – hanno deciso di sostenere la proposta italiana attraverso contributi tecnici e la campagna “#stopfakereviews”, per ribadire l’urgenza di un quadro normativo più trasparente ed efficace.

L’auspicio dell’associazione è che il percorso parlamentare prosegua rapidamente, preservando l’impianto del provvedimento. “Serve una normativa chiara – conclude Musacci – che tuteli sia i consumatori che gli esercenti, promuovendo una concorrenza basata sul merito e non sulla manipolazione delle opinioni”.

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