Questa mattina 2.904 ferraresi si sono svegliati, hanno preparato la cartella e si sono diretti verso la scuola che hanno frequentato negli ultimi (circa) cinque anni per la prima prova scritta dell’esame di maturità. In regione sono 35.882 mentre in tutto il territorio italiano sono 524.415.
“Carissime studentesse e carissimi studenti – gli ha scritto qualche giorno fa il direttore generale dell’ufficio Scolastico Regionale Bruno Di Palama -, è tempo di bilanci; un anno scolastico finisce e la pausa estiva è ormai alle porte. Ma soprattutto, per voi che siete vicini alla fine di questo ciclo, è tempo di ‘adrenalina’ e di un pizzico di sana paura degli ‘esami di Stato’, coronamento di un percorso scolastico sicuramente impegnativo, ma altrettanto certamente ricco di stimoli ed esperienze”.
Il direttore generale ha introdotto il testo con un estratto da “Caro signor Germain” di Alber Camus, premio Nobel per la letteratura nel 1957.
“Non perdete la testa” ripeteva il maestro “Leggete bene l’enunciato del problema e l’argomento del tema. Leggeteli piu’ di una volta. Il tempo l’avete. Si, li avrebbero letti piu’ di una volta, gli avrebbero obbedito, a lui che sapeva tutto e accanto al quale la vita era sgombra di ostacoli, bastava che si lasciassero guidare… “
“Camus prosegue – ha mantenuto per tutta la vita un grande senso di gratitudine ed affetto nei confronti del suo primo maestro, Louis Germain, al quale dedicò anche un discorso per l’accettazione del Premio Nobel. Ricevuta la notizia del conferimento del premio, scrisse: «Senza di lei, senza la mano affettuosa che ha teso al bambino povero che ero, senza il suo insegnamento, e il suo esempio, nulla di tutto questo sarebbe stato possibile». Il testo che cito come incipit raccoglie le lettere – eh sì, ai tempi non esisteva la messaggistica istantanea – fra Camus e il suo insegnante Louis Germain, in un ideale omaggio ai docenti tutti”.
È in quelle righe, “dipinte in modo sapiente”, che “trovate il cuore della scuola, la necessità di dare agli studenti, oltre che spazio, tempo per l’apprendimento, tempo per la lettura, tempo di qualità in questa società che vive sempre più in velocità, in time lapse. A volte fare le cose in velocità non aiuta, come di recente ha avuto modo di cantare qualcuno molto vicino a voi”.
“State per concludere un ciclo lungo – prosegue Di Palma -, in cui avete leo, studiato, approfondito, ma avete anche rischiato, vi siete fidati ed affidati. Quello di cui sono certo è che avete avuto guide sapienti nei docenti, nei dirigenti scolastici, nel personale scolastico e in tutti coloro che vi hanno accompagnato in questa avventura che si concluderà con gli esami, ovviamente a partire dalle vostre famiglie”.
“Lasciarsi guidare – ricorda però – non vuole dire abbandonarsi aprioristicamente a qualcun altro, ma è pur vero che avere fiducia richiede un’azione di generosità e coraggio, come ci ricorda Salvatore Natoli in un libro di una decina di anni fa”.
“Adesso – conclude – sta per concludersi un ciclo importante e vi attende l’inizio di un nuovo capitolo di vita, quello verso altri studi o verso il mondo del lavoro. Ricordate che, come ha scritto Mark Twain un po’ di tempo fa”,
«tra vent’anni non sarete delusi dalle cose che avete fatto, ma da quelle che non avrete fatto. Allora levate l’ancora, abbandonate i porti sicuri, catturate il vento nelle vostre vele, esplorate, sognate, scoprite».
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