Aveva pubblicato un post sul proprio profilo Facebook per criticare l’utilizzo da parte del sindaco Alan Fabbri di una foto che immortalava una bambina di dieci anni con in mano un disegno ritraente il primo cittadino. Un disegno con cui lo ringraziava dell’iniziativa con cui il Comune – a dicembre 2021 – aveva deciso di donare agli alunni delle scuole primarie del territorio comunale un piccolo vocabolario per imparare il dialetto ferrarese, definendo il tutto “semplicemente allucinante“.
Lo aveva fatto ignaro che quell’esternazione sarebbe stata in realtà oggetto di un contro-post da parte del sindaco Alan Fabbri che, attraverso la propria pagina Facebook, aveva deciso di replicare alle critiche ricevute. Aveva parlato di “bassezza senza fine” e del modo in cui “la sinistra locale espone ad una violenta gogna mediatica una bambina, offende le insegnanti e critica i disegni dei bambini fatti per il sindaco“, seguito da alcuni followers, che avevano fatto partire un’ondata di insulti.
A riceverli è stato il 53enne avvocato ferrarese Davide Bertasi, apostrofato con parole – tra le tante – come “pagliaccio“, “povero uomo“, “povero piccolo omuncolo” e “capra“.
Per quei fatti, risalenti al 16 dicembre 2021, il legale – assistito dall’avvocato Valentina Bordonaro – aveva denunciato ventuno persone. Quattro di loro hanno già deciso di risarcire il danno, e quindi la loro posizione è stata stralciata a seguito della remissione della querela, mentre gli altri diciassette – uomini e donne, ferraresi e non – si trovano adesso a processo dopo che la Procura di Ferrara ha emesso nei loro confronti un decreto di citazione a giudizio con l’accusa di diffamazione in concorso.
Ieri (lunedì 16 giugno) mattina, il giudice ha accolto la costituzione di parte civile della persona offesa e ha rinviato al 7 luglio.
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