Copparo. Nella tarda mattinata di venerdì 6 giugno, gli atleti amatoriali del Centro Nuoto Copparo – Marco Guidi, Marcello Fregnani e Francesco D’Antonio – hanno portato a termine un’impresa affascinante: la traversata a nuoto dello Stretto di Messina, con il supporto di un’organizzazione locale.

I tre nuotatori hanno percorso i circa 3,5 km che separano la Spiaggia di Torre Faro (Messina) dalla costa calabra, un tratto di mare notoriamente impegnativo a causa delle forti correnti, della profondità variabile e del traffico navale. La traversata si è svolta in piena sicurezza, grazie al coordinamento della Capitaneria di Porto e al supporto logistico fornito da imbarcazioni d’appoggio: i 32 partecipanti, provenienti da diversi Paesi (Italia, Irlanda, Stati Uniti), erano divisi in gruppi da tre persone, ciascuno affiancato da una barca dedicata lungo tutto il percorso.

La manifestazione non aveva finalità agonistiche, ma rappresentava una sfida personale per ogni partecipante. I tre atleti del Centro Nuoto Copparo, che si allenano con costanza dal mese di ottobre nelle piscine comunali di via dello Sport, hanno completato la prova con padronanza, rientrando con ampio margine nei tempi previsti dall’organizzazione.

Durante la nuotata, anche un momento suggestivo: una delle imbarcazioni di supporto è stata affiancata da una “feluca”, tradizionale barca messinese per la pesca al pesce spada, impegnata nella cattura di un esemplare di oltre 80 kg, avvistato e arpionato a poche decine di metri dai nuotatori.

“Siamo profondamente orgogliosi di atleti come Marco, Marcello e Francesco, che rappresentano i valori migliori dello sport: passione, costanza e spirito di squadra. Il Centro Nuoto Copparo – commenta Diego Petrucci, presidente del Centro Nuoto Copparo – non è solo un impianto sportivo, ma un luogo dove si costruisce una comunità. La coesione che si sviluppa tra i nostri atleti, istruttori e famiglie fa la differenza anche dal punto di vista sociale. Esperienze come questa rafforzano il senso di appartenenza e testimoniano quanto lo sport possa ispirare e unire”.