Controlli intensificati in tutta la provincia da parte dei Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro (Nil) di Ferrara, impegnati nelle ultime settimane in un’ampia campagna di verifiche per contrastare il lavoro nero, lo sfruttamento e le violazioni della normativa su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Le ispezioni, condotte anche con il supporto delle Compagnie dell’Arma di Ferrara, Comacchio, Copparo, Cento e Portomaggiore, hanno riguardato numerosi settori: edilizia, commercio, pubblici esercizi, servizi alla persona, officine, vigilanza privata e servizi immobiliari.
Nel comparto edile, sono state individuate tre imprese irregolari per violazioni sulla regolarità dei rapporti di lavoro e per somministrazione illecita di manodopera. Nei centri estetici e nei saloni di parrucchieri, tre attività sono risultate fuori norma, con carenze gravi nella formazione dei dipendenti, nell’obbligo di visite mediche preventive e nella nomina del medico competente. In un caso è stato trovato un lavoratore “in nero”, con conseguente sospensione dell’attività e irrogazione della cosiddetta maxisanzione.
Nel settore della ristorazione e della somministrazione di alimenti e bevande, cinque esercizi sono stati sanzionati per mancata valutazione dei rischi, formazione assente, retribuzioni non tracciabili e contratti irregolari. Qui sono stati scoperti ben cinque lavoratori “in nero” e sono stati disposti tre provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale.
Anche un’officina meccanica è stata chiusa temporaneamente per impiego di manodopera irregolare, mentre nei settori dei servizi immobiliari e della vigilanza privata sono emerse violazioni tali da comportare la sospensione di un’attività e il deferimento del titolare per gravi mancanze in materia di sicurezza e prevenzione.
Complessivamente, i Carabinieri del NIL hanno identificato 63 lavoratori, di cui 7 completamente “in nero”, e deferito in stato di libertà 10 datori di lavoro per violazioni al Testo Unico sulla Sicurezza (D.lgs. 81/2008) e 2 per infrazioni allo Statuto dei Lavoratori. Le sanzioni e le ammende ammontano a circa 80.000 euro.
Le operazioni proseguiranno nei prossimi mesi, con l’obiettivo di tutelare i diritti dei lavoratori e garantire condizioni dignitose e sicure nei luoghi di lavoro su tutto il territorio provinciale.
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