Dazi al 30%. De Pascale: “Annuncio che colpirà l’Emilia-Romagna”
Così il presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale sulla decisione del governo americano di mettere i dazi al 30% per l'Unione Europea
Così il presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale sulla decisione del governo americano di mettere i dazi al 30% per l'Unione Europea
Non basta avere ai vertici delle istituzioni una donna, cosa che non corrisponde necessariamente con un avanzamento complessivo della condizione delle donne né sul piano economico-sociale né su quello culturale. Ciò vale per le Istituzioni internazionali e per i vertici di governo come per le aziende pubbliche o private che siano
Fossero servite altre prove del fatto che essere prima donna a capo di un governo non ha fatto di Giorgia Meloni una Presidente del consiglio dalla parte delle donne, negli ultimi giorni se ne sono aggiunte due
Le nuove tariffe di sosta oraria e dei parcheggi comunali stanno facendo discutere e arrabbiare non pochi ferraresi. Sono entrate in vigore il 1° luglio ma erano stati definiti con chirurgica precisione già il 28 gennaio
Dopo la legge nazionale 193 che ha imposto a tutte le Regioni la sospensione degli accreditamenti, la Regione, con l’assessora Conti, “ha immediatamente convocato tavoli con sindacati, Anci e gestori e chiedendo pareri legali per tutelare il nostro modello”
A settembre saranno passati vent’anni dalla morte di Federico Aldrovandi, “occasione perfetta per il sindaco Fabbri per parlare ad una conferenza insieme a Gianni Tonelli, l’uomo che applaudì, dopo la condanna, i responsabili dell’omicidio”. Così l’avvocato della famiglia e consigliere di opposizione Fabio Anselmo si domanda: “Che messaggio vuole lanciare?”
Ex segretario del Sap (Sindacato Autonomo di Polizia) e parlamentare della Lega nella scorsa legislatura Tonelli dichiarò, a margine del congresso nazionale del sindacato a Rimini nel 2014, ai microfoni della Rai: “Le cause della morte di Aldrovandi sono ben altre. Non è il fermo di polizia la causa e i colleghi li ho applauditi, sì. Non mi nascondo dietro un dito. Considero i colleghi condannati per errore giudiziario e cerchiamo una revisione del processo”.
L’incontro tra Tonelli e Alan Fabbri risale alla fine di maggio quando a San Cesario sul Panaro hanno partecipato, l’uno accanto all’altro, a un convengo dal titolo “Baby gang, si può fare di più?”
Anselmo ricorda allora che “Tonelli è l’uomo che ha costruito una carriera politica attaccando le famiglie Aldrovandi, Cucchi e tutte quelle che hanno osato chiedere giustizia contro abusi di potere”.
“È – continua – il volto degli applausi ai quattro agenti condannati per l’omicidio di Federico, durante l’assemblea del Sap, successivamente alla loro condanna. È il simbolo di chi non ha mai lasciato in pace la famiglia Aldrovandi, neanche dopo una sentenza definitiva. E oggi siede accanto al sindaco di Ferrara”.
Tonelli, sempre parlando degli applausi avvenuti durante l’assemblea all’arrivo degli agenti Paolo Forlani, Luca Pollastri e Enzo Pontani (non era presente Monica Segatto), questa volta al Fatto Quotidiano disse: “Il nostro è stato un gesto per promuovere una operazione di verità. Vogliamo un giudizio di revisione sul processo Aldrovandi”.
Anselmo critica “il volto moderato e istituzionale di Fabbri che definisce intere generazioni come ‘Baby gang magrebine'”. Secondo l’avvocato si tratta di “mistificazioni” perché “le baby gang non hanno passaporto. Nascono dal disagio, non dall’etnia”.
“Federico – prosegue -, all’inizio, fu scambiato per un cittadino extracomunitario. Fu trattato come un corpo estraneo, con uno stemma dei centri sociali addosso, come se quello bastasse per giustificare tutto. Ma Federico era un ragazzo perbene, incensurato, senza alcuna sostanza nel sangue — lo ha accertato l’Istituto Doping di Torino, smentendo ogni menzogna iniziale”.
“Quel volto – aggiunge -, quello di Federico, è il volto del diritto alla vita. Il diritto a essere giovani senza rischiare la morte. Quel volto non può e non deve diventare sfondo per operazioni politiche ipocrite, da parte di chi ha fatto campagna sulla pelle delle vittime. Chi oggi si mostra accanto a Tonelli si assume la responsabilità politica e morale di tutto questo. Ferrara merita verità, non doppi volti”.
Proprio oggi al Circolo Arci Bolognesi Fabio Anselmo sarà presente alla prima iniziativa per celebrare la memoria di Federico Aldrovandi organizzata dal Comitato Federico Aldrovandi. Insieme a lui Pietro Colapietro, segretario generale del sindacato di Polizia Silp Cgil, Laura Renzi di Amnesty International e Walter Massa, presidente nazionale di Arci per un incontro dal titolo “Memoria e cambiamento” nel quale si rifletterà su cosa è cambiato e se è cambiato, in questi vent’anni nel comportamento e nella cultura delle forze dell’ordine.
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