Prima di poter dare vita a un eventuale azionato popolare, oltre all’unità di tutta la tifoseria, servirà – soprattutto – avere un chiaro quadro della situazione relativamente alle modalità in cui avverrà la rinascita della nuova Spal.
È il principale punto fermo che mette Stefano Pagnozzi di Supporters In Campo, realtà di tifosi che promuove la diffusione di modelli sostenibili di proprietà e gestione delle società e delle istituzioni sportive, a cui il Centro Coordinamento Spal Clubs – anche con l’interesse della Curva Ovest – ha fatto riferimento al fine di esplorare la possibilità di una eventuale partecipazione attiva del popolo biancazzurro per il rilancio del club di via Copparo.
“Oggi è difficile dire con certezza quali strade sarà possibile intraprendere. Questo perché il quadro è ancora ingarbugliato e, prima di poter concretamente iniziare un percorso così importante, servirà capire per bene come si evolverà la situazione” afferma. “Il messaggio che attualmente possiamo lanciare – prosegue – è quello di restare uniti e di far fronte comune, lavorando in modo graduale per evitare la creazione di future spaccature e gelosie tra i tifosi”.
Prima di tutto sarà fondamentale – spiega Pagnozzi – decidere quale sarà l’organismo con cui i tifosi vorranno far sentire la propria voce all’interno della società. Nel caso specifico, le opzioni percorribili sono due: si potrebbe scegliere il già esistente Centro Coordinamento Spal Club oppure creare un’entità terza che sia rappresentativa di tutte le realtà che compongono il tifo biancazzurro, dalla Curva Ovest ai vari Spal club provinciali fino al singolo tifoso spallino.
Il passaggio successivo però – quello principale – è strettamente legato alla denominazione sportiva che assumerà la nuova società e quindi impossibile ipotizzarlo allo stato attuale, data la grande incertezza sul futuro della Ars et Labor.
Se sarà una Asd (Associazione Sportiva Dilettantistica), la neonata società potrà stipulare – tramite statuto – il coinvolgimento esterno dell’organo rappresentativo dei tifosi, che potrebbero – per esempio – assumere la vicepresidenza del club o varie forme di consultazione esterna come successo per il Città di Fasano e il Derthona Foot Ball Club 1908. Se invece sarà una Ssd (Società sportiva dilettantistica), l’organo dei tifosi potrà raccogliere fondi e partecipare al capitale sociale.
L’esempio più significativo in Italia di quest’ultima strada percorribile è quello del comitato spontaneo di tifosi Orgoglio Amaranto che oggi detiene l’1% delle quote dell’Arezzo, ha un proprio rappresentante nel consiglio di amministrazione della società stessa e nel 2018 partecipò al salvataggio del club dal fallimento, raccogliendo oltre 600mila euro.
Seppur ancora prematuro, soprattutto perché non è ancora chiaro come e dove la Spal si iscriverà nel prossimo campionato, ma soprattutto a chi sarà affidato l’importante percorso di rinascita e risalita nel calcio professionistico italiano, il suggerimento di Pagnozzi di Supporters In Campo – a tal proposito – è quello di “ripartire con una Asd e poi, durante il percorso di rilancio societario, provvedere – sempre in maniera graduale – a una evoluzione verso la società di capitali”.
Sul punto, a Estense.com, Valentina Ferozzi, presidente del Centro Coordinamento Spal Club, ha affermato: “Mi piacerebbe che tutti i tifosi che in questi anni hanno pagamento il loro abbonamento, tirino fuori una parte di quella cifra spesa e la mettano a disposizione di un piccolo tesoretto utile a entrare nel Cda della Spal che nascerà. Ci siamo già attivati con l’associazione Supporters in Campo, che da anni si muove tra Germania, Inghilterra e Spagna per aiutare i tifosi a entrare nei Cda o addirittura a rilevare le società. All’estero si riesce, in Italia no”.
“Ma vogliamo comunque capire – questa l’intenzione del Ccsc, parlando di azionariato popolare – se è possibile imbastire qualcosa di simile. Anche i ragazzi della Curva Ovest hanno dato la loro disponibilità a questo tipo di iniziativa e quindi vogliamo studiare la possibilità di poter avviare un progetto che permette ai tifosi di essere attivamente coinvolti nella gestione di un calcio che ormai è malato. Ancora non sappiamo se e come è possibile farlo, ma ci stiamo muovendo per poter essere pronti e operativi nel momento in cui nascerà la nuova Spal“.
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