È indiscutibile l’efficacia dei moderni sistemi elimina code: l’attribuzione dei numeri rispecchia l’ordine di precedenza, i display mostrano l’avanzamento in corso e le tecniche dei furbi per saltare le file diventano inutili (dato che la gente in attesa non è più obbligata a disporsi in fila).
Spesso i display sono sostituiti da monitor con altoparlanti, consentendo di “leggere” e “ascoltare” le scritte sullo schermo: un ottimo servizio per utenti distratti e sordi.
Di fatto, oggi non si può rinunciare all’affidabilità di questi marchingegni.
Risulta perciò balorda la carenza di tali sistemi in frequentatissime sale d’attesa di alcuni ambulatori dell’Ospedale di Cona, dove infermiere e medici suppliscono all’assenza di tecnologia uscendo e rientrando continuamente dagli ambulatori per urlare alla rumorosa calca in attesa il numero del paziente da prendere in carico.
Eppure nello stesso ospedale ci sono altre sale d’attesa corredate di sistemi elimina code ben funzionanti! Il che è parzialmente rasserenante: vuol dire che non c’è troppa ripulsa per le soluzioni up to date per la sanità.
È perciò auspicabile che i responsabili della Direzione Ospedaliera di Cona visitino le cliniche private del territorio e le Case della Salute Ausl: constateranno che in nessuna di queste i sanitari sono costretti al primo incontro con i pazienti sollecitando le corde vocali come so fossero dei muezzin sui minareti o degli strilloni di giornali del passato.
E chissà che non si vergognino un po’ della tanta obsolescenza presente all’interno del monumento di cartongesso chiamato Ospedale S. Anna di Cona…
Paolo Giardini