Quale elettore del PD non posso che convenire con i nostri esponenti più avveduti (Pina Picierno, Elisabetta Gualmini e Lia Quartapelle, solo per citarne alcuni ) secondo cui la scelta suicida di appoggiare i referendum voluti da Landini si è rivelata un autogol imbarazzante e un regalo a Giorgia Meloni, causando anche uno strappo con la Cisl.
Come ha rilevato l’Istituto Cattaneo, se un gruppo organizzato, anche minoritario, fa propaganda per l’astensione, il risultato dei referendum è segnato in partenza poichè le astensioni consapevoli vanno a sommarsi a quelle dell’astensionismo fisiologico.
Era così difficile tener conto di questo dato? Dove vive la Schlein? È contenta di aver constatato che due terzi degli Italiani non la seguono?
Se poi si volevano regolare i conti con Renzi, è quest’ultimo ora a sorridere (anzi, a sogghignare), non certo i suoi detrattori.
Andare a rimorchio del nuovo Masaniello che predica la rivolta sociale o seguire gli estremismi di Fratoianni e Bonelli è il modo più sicuro per essere sconfitti.
Spero che anche il PD ferrarese rifletta sull’accaduto e impari la lezione che deriva da un referendum fallimentare che si poteva e si doveva evitare.
Luigi Borghi