Copparo. Nel sala consiliare del Municipio di Carinaro è stato presentato nei giorni scorsi il docufilm “Nonostante tutto”, dedicato alla memoria del brigadiere Armando Sepe e alla tragica vicenda che gli costò la vita il 17 gennaio 1973.
+Un ponte che ha unito il comune del Casertano, in cui il militare dell’Arma era nato, e la città di Copparo, dove era in forza alla Stazione dei carabinieri locale e trovò la morte 52 anni or sono nel compimento di un atto eroico che, ancora oggi, vive nella memoria collettiva.
A restituire la vicenda con immagini e parole è stato il figlio del brigadiere Giuseppe, co-regista assieme a Stefania Centonze della pellicola, frutto di un progetto realizzato in collaborazione con il Rotary Club “Alfonso d’Este” e con il patrocinio e il contributo del Comune di Copparo.
Proprio a Copparo è stato girato il docufilm che alterna testimonianze e scene di fiction, ripercorrendo la vicenda dell’uomo e del carabiniere, interpretato nelle ricostruzioni dallo stesso Giuseppe. Il cortometraggio vede la partecipazione, nel ruolo di sé stesso, anche di Lorenzo, figlio di Giuseppe e nipote di Armando Sepe, perché «”Nonostante tutto” non vuole essere solo un documento di memoria su mio padre, ma una pagina di speranza che lega tre generazioni: quella di mio padre, la mia e quella di mio figlio. È rivolto soprattutto ai ragazzi, ai giovani, alle scuole, perché possano apprezzare certi valori anche legati all’Arma dei Carabinieri, e la riscoperta del rapporto tra genitori e figli».
Così Giuseppe ha presentato l’opera, dinanzi ad una platea di autorità, tra le quali il sindaco di Carinaro Annamaria Dell’Aprovitola, l’assessore alla Cultura Rachele Barbato, di rappresentanti dell’Arma, di familiari dell’indimenticato brigadiere e studenti dell’Istituto comprensivo locale. Un appuntamento ricco di emozioni, nel quale i fratelli di Armando Sepe, con parole di gratitudine, hanno restituito tutta l’umanità di un uomo che ha saputo «scegliere il coraggio sino all’ultimo istante». E ciò gli valse anche il riconoscimento della Medaglia d’Oro al Valore Civile alla memoria.
Il docufilm vede la partecipazione di Elsi Caushi, Carmine Botta, Stefania Centonze, i contributi di Alessandra Pavanelli, del compianto Alessandro Bassi, Antonella Guiducci, Giancarlo Bellucci, del luogotenente Giuseppe Zurlo, di Graziano Armandi e Nelis Moretti, con il supporto della Stazione dei Carabinieri di Copparo. Le musiche sono di Paolo Catellani, suono di Matteo Orlani, al pianoforte Mario Corticelli, riprese aeree di Gian Luigi Cosmo.
La pellicola è stata proiettata a Copparo il 28 marzo scorso, al Teatro “De Micheli” di Copparo, in un’atmosfera di grande emozione e ricordo di una figura che ancora vive nei cuori e nella memoria della comunità.
LA VICENDA
Quel tragico 17 gennaio 1973, dopo l’omicidio del figlio e il tentato omicidio della moglie, un uomo si diede alla fuga. Ma prima di scappare dalla villetta dove si era consumato il delitto, aprì le valvole del gas, che si diffuse in tutta l’abitazione. Il militare fece allontanare a distanza di sicurezza tutto il personale operativo e le altre persone sul posto e si avvicinò da solo alla casa, nel timore che l’assassino potesse ancora trovarsi all’interno e fosse pronto a reagire con le armi al tentativo di arresto. La detonazione che ne seguì, dovuta al campanello elettrico, fu violentissima: Sepe rimase sepolto dalle macerie e i frammenti scagliati dall’esplosione ferirono altre persone, che riferirono di essersi salvate proprio grazie a quell’azione del militare.
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