C’è ancora una Spal che funziona: l’U16 in finale scudetto
I giovani biancoazzurri sfideranno il Padova in quel di Viterbo lunedì 16 giugno per aggiudicarsi lo scudetto di categoria
I giovani biancoazzurri sfideranno il Padova in quel di Viterbo lunedì 16 giugno per aggiudicarsi lo scudetto di categoria
Il crollo della prima squadra non cancella del tutto il cuore pulsante della Spal. Mentre la città di Ferrara si lecca le ferite per la mancata iscrizione in Serie C e il conseguente smantellamento dell’organico professionistico, un’altra pagina – meno visibile ma non meno importante – si sta scrivendo nel mondo biancazzurro: quella del settore giovanile
Dopo giorni di tensione culminati con l'annuncio dell'esclusione della Spal dalla Serie C, la reazione del Comune di Ferrara non si è fatta attendere. Il sindaco Fabbri e l'assessore Carità prendono una posizione dura e inequivocabile nei confronti della proprietà guidata da Joe Tacopina: "Chi ha tradito la città non può continuare a rappresentarne i colori"
Si tratta di addetti ai lavori e sportivi che ancora devono ricevere stipendi arretrati e che potrebbero, qualora ce ne fosse la possibilità, fare istanza al fine di recuperare le loro spettanze
A poche ore dalla disfatta della Spal, la Curva Ovest rompe il silenzio e chiama a raccolta tutta la città. Un messaggio chiaro, diretto, senza compromessi: giovedì 12 giugno alle ore 19, i tifosi si raduneranno sotto la curva dello stadio “Paolo Mazza” per dare vita a un corteo che attraverserà Ferrara fino a piazza Municipale
di Nicolò Govoni
Grandi applausi e il coro “C’è solo un presidente” hanno accolto Walter Mattioli alla festa della Curva Ovest al Parco Urbano. L’ex numero uno biancazzurro della cavalcata in Serie A ha parlato al folto pubblico di ultras e tifosi del momento gravissimo che affligge il calcio ferrarese.
“Ritrovare i miei ragazzi della curva è sempre un grande onore”, inizia Mattioli. “In questi due giorni il mio telefono suona tantissimo, ma io so quello che sapete tutti voi. Non ho cordate, ormai sono fuori da quattro anni. Quello che sta succedendo è una novità anche per me, ed è una situazione non facile. Nessuno è pronto, e fino a qualche giorno fa speravamo che la squadra fosse iscritta”.
“Non ho mai avuto rapporti con gli attuali dirigenti, in realtà non mi sono mai stati simpatici negli incontri che abbiamo avuto. Nonostante questo, ho sempre tifato per loro, perché tifo per la Spal. Ho sperato fino alla fine che le cose andassero per il verso giusto: non vederla tra i professionisti è un delitto sportivo”.
“Adesso la palla passa nelle mani del sindaco e della politica: se andare avanti con questo gruppo oppure se organizzare un bando per raccogliere i progetti che imprenditori e tifosi che hanno a cuore la Spal possono presentare per il futuro. Ma, fin quando non ci sarà chiarezza su come quando ripartire, si fa fatica”.
“La domanda di iscrizione è stata inoltrata, e l’attuale presidente vorrebbe continuare”, prosegue Mattioli. “Il sindaco deve prendere una posizione, ma sia opposizione sia maggioranza devono essere in accordo sul progetto: ho letto il suo comunicato, so che ci sono già imprenditori interessati e questo mi fa piacere. Chi parte dovrà avere molto coraggio: dall’Eccellenza, senza nome, senza marchio, senza centro sportivo e probabilmente senza stadio, continuando a gestire un settore giovanile che è l’anima della società”.
“Servirà poi allestire una buona squadra, perché l’Eccellenza sia un campionato di passaggio, ma non sarà facile. Se dovrà nascere una nuova società, e questo non è ancora chiaro, i tempi devono essere abbastanza brevi, visto che l’iscrizione va fatta entro metà luglio”.
Mattioli è interessato a ritornare? “Mi sono messo a disposizione del sindaco, con la mia esperienza e le conoscenze di trentatré anni di carriera. Farò qualsiasi sacrificio per la Spal. Resto in contatto con l’Amministrazione, con la Ovest e con i tifosi, perché la Spal è qualcosa di speciale, il bene più importante di questa città e di questa provincia”.
“Non dobbiamo avere paura dell’Eccellenza: ci sarà da lottare e da litigare. Deve esserci la volontà, la stessa che avevamo noi quando siamo arrivati a Ferrara da ‘ragazzi di paese’ come fossimo una famiglia. Abbiamo vinto perché tutti quanti noi, dalla politica e le istituzioni alla società, siamo stati trasportati verso i traguardi da uno tsunami, che eravate voi tifosi”.
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