Comacchio
7 Giugno 2025
Boom di richieste da parte dei turisti e scorte finite dopo il lungo ponte del 2 giugno, ora verranno stampate nuove copie

Il Passaporto delle Valli è un successo

di Redazione | 2 min

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Comacchio. Sta riscuotendo un grande successo l’iniziativa di consegnare il “documento”, il Passaporto delle Valli, che attesta la visita dei luoghi più suggestivi delle Valli di Comacchio. Disponibile al pubblico negli uffici Iat dal 31 maggio, registra infatti un boom di richieste dai turisti che vengono in visita in questi territori.

Richieste che hanno superato le aspettative, tanto che le scorte, nei diversi punti dove viene distribuito, sono già terminate con la fine del lungo ponte del 2 giugno. Nuove scorte sono già pronte per essere distribuite ai turisti, la domanda così numerosa di questo “documento” testimonia il forte desiderio di cittadini in vacanza di riscoprire, vivere e collezionare le tappe di un viaggio unico attraverso i luoghi simbolo delle Valli di Comacchio.

Alla base di questo risultato c’è una solida rete di partner che ha saputo unire energie e visioni: dalla Civica Scuola di Musica di Comacchio e l’Ufficio Politiche Educative del Comune di Comacchio, al coinvolgimento di Po Delta Tourism, la Manifattura dei Marinati e tutti gli uffici IAT del territorio, fino alle associazioni culturali e ai numerosi punti aderenti al circuito del passaporto.

Un particolare riconoscimento va attribuito alla Civica Scuola di Musica di Comacchio, che ha assunto un ruolo di regia fondamentale nella progettazione e nel coordinamento operativo dell’iniziativa, dimostrando come una scuola di musica possa essere anche centro propulsore di cultura, rete e creatività al servizio del territorio.

“Questo successo – dice Giorgio Borgatti, direttore della Civica scuola di musica di Comacchio e promotore dell’iniziativa -dimostra quanto ci sia fame di bellezza, di appartenenza, di esperienze autentiche. Il Passaporto delle Valli non è solo un oggetto simbolico, ma uno strumento che racconta identità, intreccia storie e stimola la curiosità verso luoghi spesso poco noti ma di straordinaria ricchezza. È anche un’occasione preziosa per dare visibilità al progetto Radici Sonore, in cui la musica diventa catalizzatore d’interesse tra territorio, storia, cultura e turismo. Una musica che non intrattiene soltanto, ma che accompagna, narra, unisce e fa crescere la consapevolezza di ciò che ci circonda”.

“Diffondere la storia di un territorio – aggiunge l’assessora alle Politiche Educative Maura Tomasi -, promuovere le proprie tradizioni condividendole anche in un contesto turistico significa generare cultura riconoscendo quanto sia importante il valore delle proprie radici…che in questo caso hanno un’accezione sonora, come lo dimostra il titolo del nostro progetto Radici Sonore”.

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