Comacchio
7 Giugno 2025
Il segretario dei dem di Comacchio lo dice a chiare lettere: "Netanyahu è responsabile di crimini di guerra"

Farinelli (Pd): “Solidarietà a Carli Ballola”

di Redazione | 2 min

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Comacchio. “Quando ci sono in gioco la vita, la morte, la giustizia, non ci si può nascondere dietro il formalismo. Qualche sera fa il Consiglio comunale ha perso un’occasione. Un’occasione per dimostrare che anche da un’aula di provincia può levarsi una voce chiara contro un massacro”.

A dichiararlo è Michele Farinelli, segretario del Partito Democratico di Comacchio, in solidarietà alla consigliera Sandra Carli Ballola all’indomani del Consiglio comunale in cui la maggioranza ha respinto la richiesta di inversione dell’ordine del giorno per discutere una mozione sulla situazione a Gaza.

“Quella mozione – dice Farinelli – chiedeva semplicemente ciò che dovrebbe unire tutte le coscienze: pace, giustizia, verità. Non era propaganda. Era un atto di civiltà. E invece è calato il silenzio. Un silenzio comodo, che fa più rumore di mille parole”.

“Ci è stato detto – prosegue – che la maggioranza aveva una sua mozione. Ma era una mozione senza coraggio, priva di parole vere, senza una sola condanna esplicita a ciò che sta accadendo. Una mozione che si guarda bene dal nominare Netanyahu come criminale. Come se dire la verità fosse un rischio politico e non un dovere morale”.

Farinelli lo dice a chiare lettere: “Netanyahu è responsabile di crimini di guerra. Tacerlo per opportunismo o per calcolo non rende neutrali, rende complici. La neutralità davanti a un genocidio non è equilibrio: è abbandono della responsabilità. E noi non ci stiamo”.

Non si tratta di “un attacco al popolo israeliano, che ha diritto a vivere in sicurezza”. Ma della “denuncia di un potere che, in nome della sicurezza, sta cancellando un popolo”. “E noi – sottolinea – abbiamo il dovere di alzare la voce, di rompere il silenzio, di stare dalla parte del diritto internazionale e della dignità umana”.

“Per questo – conclude – esprimo piena solidarietà alla consigliera Sandra Carli Ballola: ha avuto il coraggio di dire parole scomode ma necessarie, dando voce a chi in questa città non si sente rappresentato da un’aula che gira lo sguardo altrove. Non era una questione procedurale, non era per andare a casa prima. Era una questione di umanità. Di rispetto. Di politica nel senso più alto del termine. Perché se la politica non serve a difendere i diritti umani, allora a cosa serve? Il massacro di Gaza non è in nome nostro. Né oggi, né mai. E noi continueremo a dirlo, con la schiena dritta e la coscienza pulita”.

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