Cronaca
7 Giugno 2025
L'avvocato Piedrafita: "Vogliamo solo determinare se ci sono stati errori e, se così dovesse essere, che si correggano per il futuro"

Igor il Russo. Verranno sentiti i vertici della Polizia Spagnola per individuare negligenze

di Pietro Perelli | 3 min

Leggi anche

Lino Aldrovandi abbraccia la Ovest: “La Spal siete voi, andatene fieri”

“Un bacio a quelle due bandiere, un abbraccio a chi tutte le domeniche le sventola”. Così ha iniziato il suo intervento Lino Aldrovandi, padre di Federico, davanti alla Curva Ovest. Ed è stato un inizio che ha già detto tutto: perché dietro quelle parole non c’era solo la gratitudine verso una tifoseria, ma il riconoscimento profondo e sincero di una comunità che da vent’anni non ha mai smesso di ricordare, lottare, restare umana

Referendum, “5 Sì contro la paura”

Chiudono la campagna referendaria invitando a votare 5 Sì sul palco di piazza Trento Trieste Leonardo Fiorentini, consigliere comunale per la Civica Anselmo e tra i promotori del quesito sulla cittadinanza, e Alessandro Genovesi, responsabile della contrattazione inclusiva appalti lavoro nero della Cgil Nazionale

Riforma giustizia. Balboni: “Maggiore credibilità del sistema”

Alberto Balboni, a proposito della necessità di una riforma della giustizia che separi le carriere di giudici e pubblici ministeri una volta per tutte, ne fa una questione di “coerenza del sistema, che acquisirebbe maggiore credibilità agli occhi di chi viene giudicato. Inoltre, con l’estrazione a sorte dei membri del Csm smantelleremmo la degenerazione correntizia che oggi imperversa”

Torna a far discutere Igor il Russo, al secolo Norbert Feher, nato in Serbia nel 1981. In Spagna infatti gli avvocati delle tre vittime stanno cercando di chiarire se ci sono responsabilità all’interno della linea di comando della Polizia spagnola. Cercano inoltre di capire se ci furono errori di comunicazione con i Carabinieri italiani da cui Feher riuscì a scappare dopo l’omicidio di Valerio Verri (guardia ecologica volontaria) e il ferimento di Marco Ravaglia (poliziotto provinciale).

Uno dei focus, riportato da El Periodico de Aragon, riguarda proprio i presunti errori di comunicazione tra le due forze di polizia di Spagna e Italia. I poliziotti spagnoli avrebbero potuto agire diversamente, secondo gli avvocati, se avessero conosciuto il tipo di pericolo che avrebbero dovuto affrontare.

A dirimere la controversia spetterà all’Audiencia Nacional che ha accettato la domanda della vedova di uno degli agenti uccisi nel comune di Andorra, Victor Romero. All’epoca Romero aveva 30 anni e lasciò la moglie e una figlia di pochi mesi, oltre a lui le altre due vittime furono Victor Jesus Caballero, anche lui agente della Guardia Civil di Teruel, di 38 anni e José Luis Iranzo, pastore di 39 anni. L’avvocato della vedova Jorge Piedrafita sostiene che qualcosa non ha funzionato anche perché un agente della Udyco (Unidad droga y Crimen Organizado) avrebbe riconosciuto che stavano cercando Igor il Russo a Malaga.

Una tesi simile fu quella portata avanti da Fabio Anselmo a Ferrara che ottenne un risarcimento per la famiglia di Valerio Verri perché “non doveva essere in quell’auto”. “Se il servizio di vigilanza fosse stato correttamente sospeso o quanto meno se Verri fosse stato reso edotto del pericolo – venne scritto nelle motivazioni alla sentenza -, costui si sarebbe astenuto dal prestare volontariato, considerato che non era armato e non aveva un addestramento per la repressione del crimine”. La giudice Alessandra De Curtis ravvisò in capo alla Provincia di Ferrara la responsabilità del decesso di Verri, “da considerarsi alla stregua di un infortunio sul lavoro”.

Il secondo organo di giustizia di Spagna una volta fissata la data, probabilmente dopo l’estate, dovrà sentire i vertici della Guardia Civil nella provincia di Teurel nella Comunità autonoma d’Aragona e chi fu incaricato di effettuare le indagini. Otre a questi il tribunale ascolterà anche i vertici della Udyco  della Polizia Nazionale Spagnola che hanno lavorato al caso e gli agenti che hanno effettuato le indagini sfociate con la cattura di Feher a Malaga.

“La mia cliente – ha detto a El Periodico de Aragon l’avvocato della vedova Jorge Piedrafita – vuole solo sapere la verità. Questo non va contro nessuno, non vogliamo che processino nessuno e neanche che li sospendano. Vogliamo solo determinare se ci sono stati errori e, se così dovesse essere, che si correggano per il futuro”.

“Sfortunatamente – aggiunge – nessuno potrà ridare la vita a Victor Romero. Vogliamo solo sapere la verità, inoltre chi sarà ascoltato lo farà da testimone, non da imputato. Le spiegazioni le deve dare l’amministrazione”.

Per l’avvocato la questione economica per un eventuale indennizzo rimane invece secondaria. Alla vedova ne è già stato riconosciuto uno di 500mila euro che però dovrebbe versare Norbert Feher ma risulta insolvente. Cifra che dovrebbe essere corrisposta dall’amministrazione.

Grazie per aver letto questo articolo...

Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com