Politica
6 Giugno 2025
Andrea Iacomini è intervenuto in Regione nel corso delle commissioni Giovani e Cultura riunite in seduta congiunta: "Oltre 2 milioni di persone a rischio di morte per fame"

Il grido di Unicef: “A Gaza la più feroce strage di bambini a memoria d’uomo”

di Redazione | 4 min

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La più feroce strage di bambini a memoria d’uomo“. Dall’ottobre 2023 a oggi a Gaza sono stati uccisi o gravemente feriti oltre 50 mila bambini. Dalla fine del cessate il fuoco, il 18 marzo scorso, nella “striscia” sono stati uccisi 1.309 bambini e altri 3.738 feriti.

Circa un bambino su 20 a Gaza è stato ucciso o ferito. Sempre a Gaza quasi mezzo milione di persone sono sull’orlo della fame e si stima che nei prossimi 10 mesi 71 mila bambini e 17 mila madri soffriranno di malnutrizione acuta. L’obiettivo immediato sarebbe quello di permettere una reale distribuzione di beni di prima necessità, consentendo ai mezzi dell’Unicef e delle Nazioni Unite di intervenire a salvare queste vittime innocenti.

A dare voce alle decine di migliaia di piccole vittime innocenti che stanno morendo nella striscia di Gaza è Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia, intervenuto questa mattina nel corso della commissione Giovani presieduta da Maria Costi riunitasi con la commissione Cultura presieduta da Elena Carletti alla presenza dell’assessora Gessica Allegni e della Garante regionale dei Minori, Claudia Giudici.

“Ci sono mille camion di Unicef con aiuti umanitari pronti a entrare a Gaza. Abbiamo bisogno che all’Unicef e ai suoi partner umanitari sia permesso di fare il proprio lavoro: non stiamo chiedendo l’impossibile, ma il rispetto e l’applicazione del diritto internazionale. Come ha dichiarato la nostra direttrice Catherine Russell al New York Times l’Unicef e i suoi partner stanno facendo tutto il possibile per intervenire, ma a causa del blocco degli aiuti umanitari imposto da Israele per due mesi, ora revocato in modo irregolare, le scorte di cibo e farmaci a Gaza sono drammaticamente limitate. Prima della ripresa delle ostilità le Nazioni Unite gestivano un vasto ed efficace sistema di distribuzione degli aiuti e durante il recente cessate il fuoco abbiamo fornito assistenza distribuendo vaccini, medicine, servizi nutrizionali salvavita e consentendo l’accesso all’acqua potabile”, spiega Andrea Iacomini.

Il portavoce di Unicef Italia aggiunge: “Questo sistema capillare, che aveva raggiunto i 400 punti di distribuzione, è stato messo da parte e, stando ai dati forniti dai soldati israeliani, i pochi punti di distribuzione sono riforniti da 60 camion al giorno, un decimo di quelli che entravano a Gaza durante il recente cessate il fuoco. Si tratta di numeri che non può certo sostenere una popolazione di 2,1 milioni di persone, fra cui oltre un milione di bambini. Quanto sta avvenendo è incompatibile con i principi umanitari“. Iacomini è netto: “Stanno morendo bambini, vittime innocenti, la sospensione delle vaccinazioni antipolio rischia di fare tornare la poliomielite con rischi anche per i bambini israeliani e giordani che vivono nella zona. Quello che più mi colpisce nei genitori palestinesi è che non solo si tolgono il pane di bocca per i loro figli, ma ci chiedono di ricostruire le scuole perché vogliono che, nonostante tutto, i loro figli abbiano un futuro”.

A fare gli onori di casa all’intervento di Iacomini il saluto delle presidenti Costi e Carletti. Per Costi “questa commissione è un momento di presa di coscienza della tragedia in corso a Gaza, un’infinita sequela di orrore: è di somma importanza mettere fine a questa tragedia in cui, come ci ha ricordato il cardinale Pizzaballa, i bambini sono ostaggio della fame. Tutti debbono fare un passo indietro e si devono mettere al centro i bambini, i loro diritti e i loro bisogni”, mentre Carletti sottolinea che “la Regione Emilia-Romagna ha una lunga tradizione di solidarietà umanitaria e accoglienza: oggi è un momento di riflessione su una grande tragedia”.

La posizione della giunta è espressa dall’assessora Gessica Allegni: “Sono provata dalle cose che ho ascoltato: 17 mila bambini uccisi non li saprei visualizzare. Bimbi a cui non è stato dato il diritto al futuro. È una vicenda che riguarda il futuro della nostra umanità, non può farci tirare indietro rispetto al ruolo che dobbiamo giocare. Una riflessione da fare credo sia renderci conto dell’importanza di investire sulla cultura della pace, nella nostra Regione sono politiche su cui abbiamo investito molto. Non significa essere antisemiti considerare che ciò che sta accadendo a Gaza sia un atto inaccettabile; se non facciamo un esercizio di responsabilità non siamo all’altezza di rappresentare le istituzioni a nessun livello”.

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