di Elena Coatti
Il Teatro Nuovo si prepara a vivere un anno memorabile. A gennaio 2026, la storica sala compirà cento anni dalla sua prima apertura al pubblico, avvenuta nel 1926. Un secolo attraversato da spettacoli, sfide e rinascite, che oggi si traduce in un anniversario dal forte valore simbolico per l’intera città. E non solo. L’occasione è doppiamente significativa: nel 2025 si celebra anche il decennale della nuova gestione, che ha rilanciato con energia e visione uno dei pochi teatri privati rimasti attivi nel panorama italiano.
In questo doppio traguardo si intrecciano memoria e futuro, con un sentito omaggio a chi ha contribuito alla rinascita e alla vitalità del Teatro: il pubblico fedele, lo staff instancabile, gli artisti, i tecnici e i collaboratori. Il Teatro Nuovo si conferma così non solo un luogo fisico, ma una casa condivisa della cultura, che vive del rapporto diretto con la comunità e della passione per lo spettacolo dal vivo.
La nuova stagione, che si aprirà ufficialmente il 22 ottobre, promette scintille e debutti imperdibili. A fare da apripista sarà “Magnifica presenza”, adattamento teatrale di Ferzan Ozpetek tratto dal suo film cult. Sul palco, una compagnia d’eccezione, tra cui Serra Yilmaz, Tosca D’Aquino ed Erik Tonelli, racconterà con poesia e mistero la storia di Pietro, giovane attore alle prese con una casa infestata da una compagnia di fantasmi teatrali. Un viaggio tra immaginazione e realtà, firmato da uno dei registi più amati del nostro cinema.
A seguire, il 29 e 30 novembre, spazio a un classico senza tempo: “Indovina chi viene a cena”, nella regia di Guglielmo Ferro. Rilettura moderna della celebre pellicola con Hepburn e Tracy, lo spettacolo affronta con ironia e profondità il tema delle differenze culturali e del pregiudizio, oggi più attuale che mai.
Il 12 dicembre sarà la volta di una commedia elegante e coinvolgente: “L’Anatra all’arancia”, con Emilio Solfrizzi e Carlotta Natoli. Un intreccio di relazioni, rivalità e sentimenti, dove ogni battuta è una mossa calcolata in una sofisticata partita a scacchi emotiva.
Il nuovo anno si aprirà con “Scandalo” (23 e 24 febbraio), una storia di relazioni complesse e tabù sociali, con protagonisti intensi e dinamiche intergenerazionali esplosive. Laura, ex “sposa bambina” di un celebre scrittore, si ritrova a fare i conti con il passato e il presente in un racconto carico di tensione e introspezione.
Dal 28 febbraio al 1° marzo si andrà in scena con “November”, commedia satirica americana con Luca Barbareschi e Chiara Noschese. Ambientata durante un’elezione presidenziale, racconta la disperata corsa alla rielezione di un presidente alle corde. Uno spettacolo che fa ridere, ma anche riflettere, tra politica, marketing e democrazia al limite del grottesco.
Il 28 marzo si riderà con “Buongiorno, Ministro!”, commedia brillante in prima assoluta per l’Italia, con Enzo Iacchetti e Carlotta Proietti. Il salvataggio di un politico caduto in disgraza da parte di una venditrice porta a porta innesca una spirale di situazioni assurde, tra gag fulminanti e colpi di scena degni di una black comedy.
A chiudere la stagione, il 18 e 19 aprile, “Contrazioni pericolose” con Rocío Muñoz Morales, Giorgio Lupano e Gabriele Pignotta. In una sala parto, un intreccio di relazioni nascoste e verità inaspettate darà vita a una commedia emotiva e divertente, che scava nelle fragilità umane con leggerezza e profondità.
Con questo cartellone, il Teatro Nuovo si conferma un presidio culturale che guarda avanti, senza dimenticare le sue radici. E lancia un messaggio chiaro: la cultura dal vivo non solo resiste, ma continua a emozionare, a porre domande e a unire.
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